L’anno scolastico partirà regolarmente il 13 settembre, e tutti i docenti saranno presenti al loro posto di lavoro. Che sarà all’interno delle scuole, in presenza. Lo ha fatto sapere il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in audizione dalla Camera. “I docenti sono oltre 857 mila. Oltre un milione di persone lavora nella nostra scuola. L’impegno che ci eravamo presi era di ripartire avendo tutti i docenti al loro posto. Questo impegno, per la prima volta, sarà realizzato“, ha affermato.
Cosa succederà in caso di quarantena: risponde Bianchi
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Il ministro Bianchi ha poi affrontato un altro tema delicato. Ossia quello delle modalità di verifica della non positività al Covid di chi entra negli istituti scolastici. “Io credo la via siano i test salivari. Devono essere estesi oltre le ‘scuole sentinella’, ma non intervengo. È materia del commissario Figliuolo, lo ringrazio sempre e non mi permetto di intervenire“, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione alla Camera.
“Se c’è necessità di quarantena riguarda il singolo istituto – ha quindi aggiunto Bianchi –. Non è più possibile estendere questa condizione a tutta la Regione o al Comune. Isoleremo il cluster, ne vedremo la gravità, lo limiteremo. Sulle quarantene sentiamo il parere del Comitato tecnico scientifico e delle autorità sanitarie, ma la scuola deve rimanere aperta. Questa è la mia posizione, evitando situazioni di contagio diffuso“.
Le mascherine a scuola: ecco cosa succederà
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Per quanto riguarda l’abbassamento delle mascherine nelle classi con i ragazzi tutti vaccinati, il ministro dell’Istruzione Bianchi ha ricordato che la possibilità è stata prevista nel decreto legge del 6 agosto scorso. Ossia quello a proposito delle misure urgenti per il rientro a scuola. Questo un altro tema affrontato parlando oggi in commissione Istruzione alla Camera.
“Questo è un tema molto chiaro. Se ne parlava già nel decreto legge 111, dove era prevista la regolazione tramite linee guida. Noi stiamo cominciando a ragionare su queste linee guida. Quando sarà l’ora accompagneremo il preside anche nella gestione di queste situazioni. Nessun preside o dirigente scolastico sarà abbandonato“, ha concluso il ministro Bianchi.