Carlo Calenda, leader di Azione, ha dichiarato quanto segue a Largo Santi Apostoli dove era in programma il sit – in dei medici: “La sanità si sta dissolvendo, abbiamo preso 38 miliardi di MES. Questo è il suicidio del welfare italiano, li abbiano chiamati angeli ed eroi durante il Covid e ce ne siamo dimenticati. Se mancano infermieri e non ci sono investimenti, è chiaro che gli italiani spendono privatamente. Sono quattro anni che si fa questa battaglia, sono quattro anni che i fondi per la Sanità sono inferiori all’inflazione“.
Napoli, medici in sciopero: “Senza salute non c’è futuro”
A Napoli i sindacati Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed hanno dato vita a un flash mob al Centro Direzionale dopo l’assemblea generale. “Recenti manovre del Governo goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ci sono gravi disagi e non si cerca una soluzione“. Sono intervenuti Bruno Zuccarelli, segretario regionale campano del sindacato Anaao Assomed; Antonio De Falco, presidente regionale della federazione Cimo-Fesmed e la dottoressa Anna Naclerio.
Sanità, sit-in a Roma dei lavoratori e professionisti: “Non si tagli la salute”
Una protesta simile si è svolta anche a Roma, dove vari professionisti della sanità hanno organizzato un sit-in. “Il passo indietro del governo dovrebbe essere dovuto solo pensando a cos’è stato per noi sanitari il periodo del Covid. E cosa siamo stati per la sostenibilità del sistema paese“, ha dichiarato Aldo Di Blasi di Anaao Assomed.
“Chiediamo dignità e rispetto. Chiediamo investimenti nella sanitò pubblica, scioperiamo perché questa Manovra ha disatteso le nostre speranze. Un disegno della Lega prevede perfino il carcere per chi cura le persone. Si pensa a detassare la chirurgia estetica quando la paga dei medici è tassata al 43%“, ha aggiunto Pierino Di Silverio, anche lui di Anaao Assomed).
Antonio De Palma di Nursing Up ha fatto notare che “la Norvegia ha già opzionato gli studenti in infermieristica per lavorare lì che neanche faranno un giorno di lavoro in Italia. Noi li formiamo e poi andranno a lavorare all’estero“.
“La prima cosa da fare è assumere il personale. 20anni dal blocco del tetto di spesa sul personale. Questo la dice lunga di non voler investire nel sistema nazionale pubblico“, ha concluso Guido Quici di FESMED.