Il Papa non ha mai telefonato alle Sardine. È stato lo stesso leader del movimento, Mattia Santori, a smentire la notizia, da lui diffusa solo qualche ora prima, della “benedizione” ricevuta da nientepopodimeno che Papa Francesco in una chiamata. “Abbiamo abboccato, Cruciani ci ha strafregato. Abbiamo pensato: l’avrebbero già mandato in onda e invece è stata una guerra di posizione e l’hanno vinta loro. Mai una gioia, ci avevamo quasi sperato“, il suo commento.
Santori si riferisce a uno scherzo organizzato dal programma radiofonico “La Zanzara”, in onda su Radio24, e condotto da Giuseppe Cruciani. Scherzo che non è mai stato trasmesso. “Ero convintissimo che fosse uno scherzo, ho anche registrato la chiamata, e tutti dicevano ‘No ma è uguale'”, racconta ancora il leader delle Sardine. Che poi ammette: “Stare in mezzo al mondo dei media non è facile, noi ci siamo finiti per sbaglio e inconsapevolmente. Siamo amici da pochissimo, ci rideremo su. Magari con questo scherzo che è uscito ci chiamerà davvero il Papa“, conclude Santori.
Tornando all’attualità, il leader delle Sardine celebra la Resistenza. Per la prima volta, i festeggiamenti del 25 aprile non potranno svolgersi nelle piazze d’Italia a causa delle misure restrittive imposte dal governo per arginare la diffusione dei contagi da coronavirus, ma per Santori il fascino è ancora maggiore. “Il 25 aprile quest’anno ha un fascino maggiore. Da uomo di sinistra limitare la propria partecipazione semplicemente andandosi a prendere una birra a Marzabotto non è sufficiente. Quest’anno mi sento più partecipe”, il suo commento.
Certo “siamo tutti pesci fuor d’acqua, ma possiamo approfondire meglio la Resistenza – prosegue Santori -. Poi rendendoci conto di cosa ci manca, che il nostro mondo sociale e politico, vive di corpi fisici e vive di stare insieme“. In riferimento al Covid-19, il leader delle Sardine è sicuro che, proprio come accaduto in occasione della Liberazione, solo con il popolo unito si potrà vincere e combattere questa battaglia contro il virus. “Nelle foto di fianco ai partigiani che festeggiano ci sono donne e uomini vestiti di stracci. C’era un popolo resistente ed è quello che dobbiamo ricordare. Abbiamo affrontato il peggio – conclude -. Dovremmo guardare cosa significa quando di fronte a una reale crisi c’è un popolo che unito si sveglia e combatte. È la stessa cosa che succederà anche a questo giro“.
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