È oggi l’anniversario di uno dei più atroci crimini commessi ai danni dei civili sul fronte europeo della Seconda Guerra Mondiale. L’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, messo in atto dalle truppe naziste. Era il 12 agosto del 1944 e i soldati delle SS si accanirono sui civili inermi. Qui oggi, in Provincia di Lucca, sorge un sacrario e un museo per ricordare la strage.
A 76 anni dal tragico evento perpetrato dai nazifascisti, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto onorare la memoria delle 560 vittime con un lungo messaggio. “Il 12 agosto di settantasette anni or sono i militari delle SS compirono nelle frazioni di Stazzema un eccidio di civili indifesi, tra i più spaventosi dell’intera guerra“, ha esordito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Le parole di Mattarella nell’anniversario dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema
“Centinaia e centinaia furono i morti. Bambini trucidati insieme alle loro madri e ai loro nonni. Stazzema era considerata un rifugio per i più deboli, per gli sfollati. Divenne invece terra insanguinata – ricorda Mattarella – teatro di crudeltà atroci e di un feroce disprezzo per la vita umana, fino allo scempio del rogo di vittime nella piazza di Sant’Anna. Tanto orrore non potrà mai essere dimenticato. È iscritto nel testimone che le generazioni più mature consegnano ai giovani“.
“In tanto dolore, in questo abisso di disumanità – sottolinea il capo dello Stato Mattarella – affondano le radici della libertà riconquistata, nel nostro Paese e in Europa. La Repubblica nasce proprio nel ripudio della cultura di morte, della volontà di potenza spinta fino a divenire ideologia dell’annientamento. L’Europa divenuta comunità è la risposta pacifica e lungimirante a quel nazionalismo che tanti conflitti ha generato nel nostro continente“.
Un messaggio per guardare al futuro
“La Repubblica – aggiunge Mattarella – oggi si inchina davanti al sacrario di Stazzema. Un sentimento profondo unisce gli italiani ai familiari delle vittime dell’eccidio e ai valorosi superstiti che per tutta la vita hanno portato il fardello di un dolore così grande, continuando a spendersi per far conoscere, per ricordare, per trasmettere, con la forza della loro testimonianza, il messaggio più semplice e potente: mai più“.
“Il riscatto dall’oppressione e da tante sofferenze – ricorda ancora Mattarella – fu possibile grazie allo spirito di solidarietà e giustizia, al rispetto dei diritti inviolabili, che il nostro popolo seppe far prevalere. La democrazia e la libertà richiedono ora di essere continuamente alimentate da valori civili e dal senso di comunità. Anche per questo, la memoria dei momenti più drammatici resta un patrimonio prezioso anche per affrontare le sfide dei tempi nuovi e delle necessarie innovazioni“.