La Santanchè, al centro delle critiche dopo il servizio giornalistico di Report che ha messo in luce la cattiva gestione che avrebbe avuto la ministra delle sue aziende, si è difesa dalle accuse ieri in aula al Senato sottolineando di voler “bloccare la strumentalizzazione politica che da settimane si sta facendo” contro di lei, “mistificando la realtà“. “Sono qui per difendere il mio onore e quello di mio figlio“, ha continuato, “solo chi ruba nasconde, e io non ho nulla da nascondere“.
Santanchè contro le accuse ricevute: “Pratiche sporche e schifose“, “sono vittima dell’odio“
La ministra del Turismo ha anche parlato di “pratiche sporche e schifose” per quanto riguarda la società Visibilia e criticato il quotidiano Domani che avrebbe scritto “Santanchè indagata“. L’imprenditrice, infatti, come rivelato anche dal Corriere della Sera lo scorso novembre, risulta indagata da diversi mesi per falso in bilancio e per concorso in bancarotta, ma la stessa ha affermato di non essere mai “stata raggiunta da alcun avviso di garanzia“. “Dopo aver letto l’articolo sono io che avrei bisogno di avere risposte e le chiedo con forza – ha dichiarato – è normale leggere su un giornale che sono indagata? È normale che un giornalista scriva cose secretate e ignote a me e ai miei avvocati?“. “Sono vittima dell’odio“, ha continuato.
“Ho preferito non far pesare sul governo e sulla maggioranza le conseguenze di una campagna di vero e proprio odio nei miei confronti“, ha spiegato la ministra. In aula, Daniela Santanchè, ha anche sostenuto di non aver mai gestito la società Ki Group, versione però non confermata da alcuni dipendenti presenti al Senato. Le quattro società del gruppo Visibilia gestite dalla Santanchè avevano grossi problemi finanziari e già nel 2011 Visibilia aveva debiti con le banche per 15 milioni di euro.
“Non mi sono mai appropriata di nulla che non mi appartiene, non ho mai abusato delle mie posizioni apicali delle aziende, sfido chiunque a dimostrare il contrario“, ha sottolineato la ministra. “Ho messo in gioco l’intero mio patrimonio personale, credo nelle cose che faccio. L’ho fatto per cercare di uscire dalla crisi“.
Intanto il Movimento 5 Stelle, che ha presentato una mozione di sfiducia al Senato, sostiene fermamente sia giusto che la Santanché si dimetta da ministra del Turismo. Elly Schlein dichiara: “Certamente sì, voteremo la mozione di sfiducia alla ministra presentata dal M5s. Oggi abbiamo sentito le unghie di Santanché mentre si arrampicava sugli specchi cercando di difendere l’indifendibile“.