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Si è tenuto questa mattina lo sciopero nazionale della sanità pubblica e privata, organizzato dall’Usb. I sit-in si sono svolti su tutto il territorio nazionale nei pressi degli assessorati della Sanità, mentre a Roma davanti al ministero della Salute. Medici e infermieri hanno portato avanti le loro vertenze pacificamente.
L’accusa: “Fondi insufficienti, nessuna progettualità”
“I fondi destinati alla sanità dal Pnrr sono insufficienti. Ma non bisogna limitare la discussione solo sulla mancanza di soldi, perché a non essere presente è un’idea di progettualità da parte dello Stato per l’intero settore“, ha spiegato Licia Pera dell’esecutivo nazionale del sindacato di base.
“Questa mattina si tengono manifestazioni in tutta Italia. Oltre a questa sotto il ministero della Salute a Roma ci sono altre sedici città e capoluoghi dove ci siamo mobilitati. Prevalentemente sotto gli assessorati alla Salute. Oggi per la sanità è una giornata simbolica, perché oggi c’è il G20 sulla salute. Se ne discute a livello mondiale, ma i presupposti non ci sembrano dei migliori“, ha aggiunto Pera.
L’ansia dei sindacati: “Non c’è visione sulla sanità”
“Stiamo continuando a seguire una strada in cui sembra che la pandemia non abbia insegnato molto – è l’accusa dell’Usb –. Non solo nei prossimi anni avrà luogo una riduzione del fondo sanitario, rispetto al Pil. Ma anche nel Recovery Plan non c’è una visione sulla sanità che suggerisca un possibile cambio di passo. Sono soldi messi anche nella medicina territoriale, il problema è che mancando una visione è difficile capire. Ad esempio non è chiaro se si procederà alle assunzioni“.
All’evento erano presenti anche alcuni esponenti del Comitato di ritiro di ogni autonomia differenziata. “Abbiamo assistito negli ultimi decenni ad uno stravolgimento della legge sul sistema sanitario nazionale. Il privato non ha alcun interesse di risolvere i problemi della sanità pubblica“, ha tenuto a precisare Fanio Giannetto.