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Prosegue senza esclusione di colpi la polemica a distanza tra Matteo Salvini e la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Dopo le dure esternazioni di quest’ultima (che lo aveva definito “gaglioffo” in un intervento divenuto virale sul web), il leader della Lega risponde e va al contrattacco. Lo fa da Trani, dove si presenta sul palco di piazza Teatro e rimette nel mirino la ministra.
La domanda di Salvini a Azzolina
“Io è un mese che non da senatore, ma da papà, sto domandando al ministro Azzolina a che ora devo portare a scuola mia figlia a settembre – sono le parole scelte da Salvini per riaprire l’argomento –. Il ministro ieri mi ha definito un troglodita e un gaglioffo, ma lasciamo perdere. Dal ministro però io aspetto di capire quando devo portare a scuola mia figlia, quando devo andare a riprenderla, per quanti giorni va a scuola, dove mangia, dove va in palestra, con quanti bimbi e con quanti insegnanti“.
Quindi Salvini alza il tiro, minacciando addirittura di boicottare i banchi delle scuole al momento della riapertura. “Io l’ho detto – spiega –. Se costringono mia figlia e i vostri figli di sette anni ad andare a scuola chiusi nel plexiglas, con le mascherine e i banchi con le rotelle, a scuola così non ce la mando. Perché i bimbi hanno bisogno di affetto, di amore, del sorriso della maestra, della mano dei compagni. Non sono dei pacchetti postali“.
“Non ce l’ho con lei in quanto donna”
Per finire, un nuovo affondo su quanto affermato da Lucia Azzolina su di lui. “Il ministro passa il tempo a dire che sono un troglodita o che ce l’ho con lei perché è una donna. No – insiste Salvini –, non ce l’ho con te perché sei una donna, ma perché sei incapace di fare il tuo lavoro. E prima vai a casa, meglio è per gli studenti e per l’Italia“.