“Andiamo avanti“, dice convinto dell’opera il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, “tecnicamente non ci sono motivi ostativi per il Ponte, ma in Italia si fa ideologia su tutto anche sulle opere infrastrutturali”
Durante l’evento “Il ponte sullo Stretto e l’impatto sociale, economico ed ambientale” è stata presentata un’analisi condotta da Uniontrasporti che afferma che il Ponte sullo Stretto produrrà nel tempo “benefici economici e sociali ben superiori ai suoi costi”. Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha dichiarato che: “A cantieri aperti, anche i siciliani che oggi sono scettici e li capisco, quando verrà inaugurato nel 2032-2033, non saranno contrari“.
Cosa dimostra l’analisi di Uniontrasporti
Lo studio, commissionato da Unioncamere Sicilia a Uniontrasporti, e condotto con il supporto tecnico scientifico di Openeconomics, presenta costi e benefici dell’opera per il sistema Paese. “A regime l’opera genererà un Valore Attuale Netto Economico (indice che misura la sua redditività economico sociale) positivo, pari a 1,8 miliardi di euro, realizzato, tra le varie voci, dalla riduzione di tempi e costi di trasporto ed emissioni inquinanti“, si legge nel documento. “Già nella fase di cantiere l’opera è in grado di apportare un contributo di 23,1 miliardi al PIL e creare 36.700 posti di lavoro stabili”, è quando dimostra l’analisi Costi-Benefici (ACB).
Lo studio è stato presentato il 26 novembre a Roma. Ivo Blandina, presidente della Camera di commercio di Messina e vicepresidente vicario di Unioncamere Sicilia e presidente di Uniontrasporti ha affermato durante il convegno: “Oltre 70 anni fa, nell’agosto del 1953, la Camera di commercio di Messina organizzò un convegno dedicato al Ponte sullo Stretto che, perorandone la necessità, chiamò a raccolta illustri personalità del mondo politico nazionale e regionale insieme a tecnici e ingegneri di fama internazionale”.
“Oggi le conoscenze scientifiche, le tecnologie, il crescente livello di infrastrutturazione del territorio, reso possibile dagli ingenti investimenti del Governo, e i tempi, che allora non erano forse ancora maturi, ci spingono a scartare l’opzione zero e a considerare seriamente i benefici che la realizzazione di questo collegamento stabile recheranno al tessuto sociale, economico e produttivo, non soltanto di Messina e della Sicilia, ma dell’intero sistema Paese. Lo studio presentato oggi lo dimostra con efficacia. Quindi che tutto sia fatto nel pieno e ineludibile rispetto dell’ambiente e della sicurezza, ma che sia fatto”, ha concluso.
Il presidente di Unioncamere: “È il segnale di un Paese che non insegue più le logiche di manutenzione e di ammodernamento”
“Il Ponte rappresenta il ritorno alla realizzazione di un’infrastruttura nazionale dopo moltissimi anni dall’ultima, significativa infrastruttura realizzata: l’Alta Velocità“, ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “È il segnale di un Paese che non insegue più le logiche di manutenzione e di ammodernamento, peraltro necessarie, ma rappresenta la ripartenza di una comunità economica e sociale. Una comunità capace di progettare e realizzare nuove opere per garantire la crescita di un Paese, superando quella separazione geofisica di oltre 3 chilometri, che oggi costa alle imprese una sorta di dazio permanente”, ha continuato Prete.
Le dichiarazioni di Matteo Salvini
“Andiamo avanti”, dice convinto dell’opera Salvini, “tecnicamente non ci sono motivi ostativi per il Ponte, ma in Italia si fa ideologia su tutto anche sulle opere infrastrutturali”. “In Italia c’è un dibattito surreale riescono a buttare in politica un ponte che fanno gli ingegneri, i ponti servono, serve quello di Messina come tantissimi altri“, ha detto il leader della Lega. Il ministro ha ribadito: “Navighiamo nella giusta direzione. Il ponte sarà un moltiplicatore di sviluppo commerciale, turistico“. “Non vedo il motivo perché noi ci si dovrebbe fermare, il ponte sarà un acceleratore anche sul tema dell’acqua. Certo ogni tanto è faticoso ma non mi fermo, ci sono polemiche giornaliere. E’ l’unica opera italiana non ancora partita che è già indagata – ha concluso Salvini – certo costa però produrrà maggiori benefici rispetto ai costi. Tutto costa. Quest’opera porterà più soldi allo Stato di quanto ne abbia investiti“.
“Questa bellissima infrastruttura ce la invidieranno, parliamo dell’industria italiana che deve essere non difesa ma lasciata in pace“, ha detto Pietro Salini, ceo di Webuild. “Oggi si sono tutti trasformati in specialisti della sismica, sono diventati tutti geologi sui social e laureati su Instagram. Perché è così difficile spiegare che dobbiamo connettere la Sicilia con il resto del paese?”.
La senatrice della Lega Tilde Minasi commenta: “Le dichiarazioni del ministro Matteo Salvini sul Ponte sullo Stretto, rilasciate durante il
convegno organizzato da Unioncamere a Roma, confermano una visione ambiziosa e concreta per il rilancio del nostro Paese, e
in particolare del Sud Italia. Il Ponte rappresenta molto più di una semplice infrastruttura: è un simbolo di unità nazionale e
un motore per la crescita economica e sociale dell’intera area del Mezzogiorno“.