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Senza Mario Draghi alla presidenza del Consiglio, l’unica strada possibile è il ritorno alle urne. Questa è quantomeno la lettura della Lega in questo complicato snodo per il nostro Paese. “Io prendo per buone le parole del presidente del Consiglio, che ha detto che non governa senza i 5 stelle. Se i 5 stelle fanno una scelta, parola agli italiani“. Lo ha detto Matteo Salvini, durante una conferenza stampa alla Camera.
Governo anche senza M5s? La risposta chiara di Salvini
Arriva quindi la conferma di un fatto, che è poi un importante dato politico. Il ritiro del M5s dalla maggioranza, comporterebbe il ritiro anche della Lega. “Se una forza di maggioranza non vota un decreto di maggioranza“, quindi se domani i senatori del M5s non votano il Dl Aiuti in Senato, “fine, si va a votare“, ha ribadito Salvini. Che poi ha aggiunto, in maniera ancora più cristallina: “Noi non siamo disposti a rimanere in una maggioranza senza M5s? No, non lo siamo. L’ho detto chiaramente“.
Il leader del Carroccio, peraltro, è in disaccordo su questo punto con un altro importante leader del centrodestra. E lo dimostrano le sue parole quando gli si ricorda che secondo Silvio Berlusconi non soltanto Draghi sarà l’ultimo premier di questa legislatura, ma anche che il Governo può andare avanti anche senza M5s. “Mi permetto di non commentare – ha glissato Salvini –. Silvio è un amico e non ho letto la sua intervista. Però ripeto che se il Governo fa le cose, allora va avanti. Se passano settimane e mesi con litigi, ripicche, cessioni e contro-cessioni, non lo fa“.
Le esigenze della Lega: le richieste a Mario Draghi
“Noi parliamo di lavoro, pensioni, cartelle esattoriali e sicurezza. Solo di questo parliamo“, ha quindi precisato Salvini. Che poi si è soffermato su una domanda a proposito di “richieste” a Draghi, che riguardano stralcio dell’articolo sui taxi, Ddl concorrenza, scostamento di bilancio e pace fiscale. “Mi permetto di dire che vorrei la domanda in altri termini. Perché queste non sono richieste della Lega. Io non ho pendenze con Equitalia, non ho un taxi e la legge Fornero non mi riguarda personalmente“, ha sottolineato. Facendo intendere che si tratta di problemi dei cittadini.
“Azzerare, rottamare, archiviare le cartelle dell’Agenzia delle Entrate è importante, perché rappresentano un dramma sociale alle porte. Almeno per gli importi inferiori ai 10 mila euro. Se uno ha un arretrato da un milione si vede che ha voluto fare il furbo, ma se una cartella è da 7 mila euro vuol dire che ha avuto un problema. Non è un delinquente“, ha concluso Salvini.
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“In un momento così difficile per gli italiani, se si perdono mesi in beghe, ricatti e contro-ricatti non si va da nessuna parte. Noi stiamo sostenendo lealmente il Governo. Se si passa il tempo a parlare di droga e di bonus che non hanno nessuna visione mentre le bollette aumentano non si va da nessuna parte. Il M5s decida cosa vuole fare, ma andare avanti a litigare per e mesi non ha senso. Meglio dare la parola agli italiani. Se il M5s non voterà la fiducia al Governo sarà un problema, perché sono il primo partito. Se il Governo cadrà? Chiedetelo agli altri“, ha quindi aggiunto Salvini a margine dell’assemblea di Confimi Industria.