Della Vedova: “Noi spingiamo perché, a prescindere dalla candidatura, venga garantito ad Ilaria Salis un trattamento giusto ed umano”
La scelta di Avs di candidare Ilaria Salis alle elezioni europee è destinata a far discutere. Sui social i giudizi a riguardo sono piuttosto netti e si spazia dalla critica più spietata all’elogio per l’iniziativa, senza troppe vie di mezzo. Parlando della questione ai nostri microfoni, Paolo Ciani, deputato di PD-IDP, si è augurato che Salis possa effettivamente essere eletta, perché in caso contrario “potrebbe essere un problema maggiore per le vicende processuali””. “Se lei e la sua famiglia e il partito che l’ha candidata sono contenti, penso che è una partecipazione democratica di cui tutti dovremmo essere contenti”, ha aggiunto.
Salis, Misiani: “Scelta legittima, un grande in bocca al lupo”
Parlando dei pericoli legati alla candidatura di Salis, Antonio Misiani, responsabile economico della segreteria del Pd, ha dichiarato quanto segue: “Lei avrà fatto le sue valutazioni ed evidentemente questo rischio è stato valutato non così importante. Una scelta legittima, un grande in bocca al lupo”.
Della Vedova: “Non commento scelta di Avs ma gli va garantito trattamento giusto”
Anche il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova ha affrontato la questione. “Non ho nulla da commentare sulla sua candidatura. Noi ci siamo mossi tra i primi che far si che il governo agisse presso il governo ungherese perché in Ungheria, secondo tutti le analisi, non c’è una separazione dei poteri e una vera indipendenza della magistratura. Noi spingiamo perché, a prescindere dalla candidatura, venga garantito ad Ilaria Salis un trattamento giusto ed umano finché è in carcere e vengano concessi gli arresti domiciliari che fino ad ora gli sono stati negati. Non voglio giudicare la scelta di Sinistra e Verdi, immagino che abbiano insieme a lei ponderato le opportunità e i rischi insiti in questa candidatura. Noi saremo avversari del punto di vista elettorale. Ma noi quando pensiamo agli Stati Uniti d’Europa pensiamo a un’Europa fondata sui valori dello Stato di diritto che non sono applicati in questo momento in Ungheria”.