Si continua a discutere di salario minimo. Dopo gli interventi di Schlein, Conte, Tajani e Bombardieri, anche Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, è intervenuto. Fuori da Montecitorio ha dichiarato: “Sul salario minimo la sinistra fa una proposta di sinistra. È un dibattito aperto nel Paese perché non c’è chi vuole lo sfruttamento e chi no: noi riteniamo più adatta la contrattazione collettiva, strumento difeso ance dai sindacati. La Schlein è scesa dal pullman del gay pride in mezzo ai problemi della vita reale. Sono felice che si occupi dei lavoratori, almeno abbiamo un tema concreto su cui confrontarci“.
Le parole di Richetti
Anche il capogruppo alla Camera di Azione, Matteo Richetti, è intervenuto: “Salario minimo? Italia Viva è una forza politica che fa le sue legittime considerazioni. Non ho compreso perché Matteo Renzi, che da leader del Pd propose il salario minimo tra i 9 e i 10 euro, oggi non la sottoscrive. Ho sempre rifiutato l’idea di schierarsi a priori e non discutere le cose del merito. Sul salario minimo, se qualcuno come Conte e Schlein convergono sulle mie idee, ci discuto, se qualcuno pregiudizialmente dice di non voler dialogare con certi attori politici perde l’opportunità di fare una battaglia comune. Il 20% delle famiglie più povere sta pagando l’inflazione, chi ha di più sente meno l’incidenza dell’aumento dei prezzi. Francia e Germania stanno correndo ai ripari, e in Italia c’è ancora chi paga 4 euro all’ora. Non è tempo di posizionamento tattico“.