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“La politica è piena di grandi interpreti del senno del poi. Se ci fosse un campionato, penso che l’assessore Moratti potrebbe vincere il titolo“. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha replicato all’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, che ha chiesto di sentire il parere del Cts in vista dei prossimi eventi. Il primo cittadino ha parlato a margine della cerimonia di commemorazione dei deportati politici e razziali nei campi di sterminio nazisti. L’evento si è tenuto al Cimitero Monumentale nel 76° Anniversario della Liberazione di Mauthausen.
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Sala sabato non sarà in piazza, all’Arco della Pace, per manifestare a favore dell’approvazione del Ddl Zan, contro l’omotransfobia. “Parteciperò in modo indiretto“, ha spiegato dal cimitero Monumentale. “Domani farò un video e lascerò un messaggio. Solo perché con prefetto e questore sabato sarà una giornata in cui saremo insieme per controllare quello che succede. Per questo preferisco tenermi libero e lavorare con prefetto e questore“.
Ai giornalisti che gli hanno chiesto se la manifestazione è opportuna dopo gli assembramenti che si sono già visti per i festeggiamenti dei tifosi dell’Inter, Sala ha risposto: “Secondo me sì. Perché in questo momento il tema è caldo. La manifestazione ha il senso di spingere a non perdere altro tempo. Ma mi pare ci siano tutte le premesse per perdere altro tempo. Anche la nuova proposta della Lega va in questa direzione“.
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Centrale il delicato tema della dilagante xenofobia che attanaglia la società. E dato che l’occasione era la cerimonia di commemorazione dei deportati politici e razziali nei campi di sterminio nazisti, Sala è stato estremamente chiaro: “Nel nostro futuro non c’è spazio per il fascismo. E non c’è alcuna tolleranza verso il razzismo e l’odio verso un altro uomo, solo perché diverso per religione, provenienza, genere, ideologia od orientamento sessuale“.
Sala ha presenziato, nel 76° Anniversario della Liberazione di Mauthausen, alla cerimonia organizzata da Aned, associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti. “Ci sono ancora partiti che tollerano o candidano chi fa il saluto romano. Ma si tratta di un’offesa per la cittadinanza. Siamo la città del 25 Aprile, la capitale italiana dei diritti e della libertà“, ha ricordato il sindaco di Milano.
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