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Il Copasir non intende riaprire i dossier sul Russiagate e non tornerà ad ascoltare i due ex premier Giuseppe Conte e Matteo Renzi. Ma la polemica tra i leader di Movimento 5 Stelle e Italia Viva non si placa. Entrambi si sono infatti rinfacciati la necessità che il Comitato per la sicurezza li riascoltasse con tanto di richiesta formale da parte dei due partiti.
Ma l’ufficio di presidenza dell’organismo ha respinto le richieste: “Non vi sono elementi di novità tali da richiedere ulteriori approfondimenti”, ha spiegato il presidente Adolfo Urso. Secca invece la replica del leader pentastellato al confronto proposto da Renzi: “La sfida è al Copasir. Renzi vada a parlare lì, dove ha l’obbligo di dire la verità”, commenta dopo una cena all’hotel Forum di Roma con il presidente della Camera, Roberto Fico, e il garante dei 5 Stelle, Beppe Grillo.
Russiagate, Rosato (Iv): “Conte non deve rispondere a Renzi, ma al Paese”
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In precedenza, sulla vicenda Russiagate era intervenuto anche il vicepresidente di Iv, Ettore Rosato, soffermandosi sul contrasto Renzi-Conte e sulle ricostruzioni dei giornali. “Non è un contrasto – ha detto Rosato -. I documenti che sono apparsi sulla stampa non li ha mandati Renzi. Non dobbiamo essere solo noi ad essere preoccupati. Conte non deve rispondere a Renzi, ma al Paese”.
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Il riferimento è in particolare a un articolo comparso sul quotidiano La Repubblica a proposito di una presunta cena segreta nel 2019 tra l’allora capo dei servizi italiani Gennaro Vecchione e il segretario alla Giustizia dell’Amministrazione Trump, Bill Barr. La vicenda Barr, ha tagliato corto Conte, “non mi preoccupa e perché dovrebbe? Quando si agisce in piena coscienza, con chiarezza, assolvendo ai propri compiti la massima dedizione perché dovrei essere preoccupato”.