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“È con grande emozione che stamattina abbiamo accolto il sindaco di Roma a deporre la corona dinanzi alla lapide che ricorda le vittime e le deportazioni del 16 ottobre. Rinnoviamo l’impegno a voler dare il contributo per il bene della nostra città“.
Il messaggio della comunità ebraica a Roma
Così la presidente della comunità ebraica, Ruth Dureghello, durante la prima visita istituzionale del neo sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “Noi confidiamo in una collaborazione continua e costante – ha proseguito Dureghello –. Ci auguriamo di poterci confrontare quotidianamente sui tanti temi“.
“Gli ebrei romani da secoli non si sono mai sottratti a un impegno comune. Non soltanto sui valori che ci rappresentano, ma soprattutto per una Roma che cresca e che possa essere un modello di inclusione e di condivisione. Sono questi i segnali che ci aspettiamo. La presenza continua in occasioni come queste. Ci preme molto l’impegno quotidiano, al di là delle cerimonie. Sono i fatti che faranno la differenza“, ha concluso Dugherello.
L’emozione del neo sindaco Gualtieri
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La prima delle quattro corone di alloro è stata deposita dal neosindaco di Roma, Roberto Gualtieri, all’Altare della Patria. “Grandissimo onore e grandissima responsabilità“, ha commentato Gualtieri rispondendo alla domanda se era emozionato ad indossare per la prima volta la fascia tricolore. Il passaggio di testimone con il precedente sindaco, Virginia Raggi, era avvenuto lo scorso 21 ottobre. “Ringrazio la sindaca con cui abbiamo parlato dei dossier della città. Sono onorato di assumere questo ruolo, a cui dedicherò tutto il mio impegno, la mia passione e la mia energia. Adesso inizia il lavoro ed una fase che sarà per noi intensa e passionale. Ringrazio Virginia Raggi per il lavoro che ha svolto in questi anni“, dichiarò.
“Questo è un giusto omaggio ai caduti e ai martiri della Resistenza, della Shoah, delle guerre. Questo è un punto importante, perché il futuro si costruisce sempre con la memoria“, ha continuato Gualtieri. Il giro del neo sindaco di Roma, dopo l’Altare della Patria, ha quindi vissuto come successive tappe Porta San Paolo, il Mausoleo della Fosse Ardeatine e infine il Tempio Maggiore.