Agli Stati Generali della Natalità un gruppo di contestatori urla ed espone la scritta: “Sul mio corpo decido io” nell’intervento della Roccella
Un gruppo di circa 50 studentesse e studenti dei collettivi transfemministi Aracne ha contestato la ministra per le Pari Opportunità Eugenia Roccella poco prima del suo intervento agli Stati Generali della Natalità.
Le manifestanti hanno espresso forte disaccordo con le posizioni anti-abortiste della ministra Roccella e hanno criticato le recenti mosse della maggioranza, che sembrano favorire un incremento dei pro-life nei consultori: “Abbiamo voluto manifestare contro questo governo e la sua cultura patriarcale”, ha spiegato una delle studentesse presenti.
“Oggi Roccella afferma che nessuno sta limitando la nostra libertà, ma è stata proprio lei a dire che ‘l’aborto purtroppo è un diritto'”. Le studentesse hanno anche criticato l’organizzazione del convegno, percepita come un tentativo di influenzare le donne a considerare la maternità come il loro unico scopo nella vita, rendere l’aborto impraticabile e posizionare attivisti pro-vita nei consultori.
Un’altra studentessa ha aggiunto: “Non vogliamo che il corpo della donna sia visto solo come uno strumento per la riproduzione, né che la maternità sia considerata il suo unico fine. Invece, nelle scuole vogliamo un’educazione sessuale ed affettiva. La proposta di Valditara di educare alle relazioni non ci soddisfa. Chiediamo un approccio pedagogico trasformativo per costruire una società diversa”