Parallelamente allo strappo di Italia Viva, che ha annunciato il ritiro delle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti dal governo di Giuseppe Conte, arriva una presa di posizione da tenere sicuramente da conto. È quella del Psi, il Partito Socialista Italiano di Riccardo Nencini che nel 2019 formò un gruppo unico al Senato Psi-Iv proprio con il partito di Matteo Renzi.
Lo strappo di Renzi, la visione dell’alleato Psi
Rispetto alle parole dell’ormai ex partito di maggioranza, quelle dell’alleato a Palazzo Madama suonano in maniera radicalmente diversa. Lo si capisce da una nota emessa dal segretario del Psi, Enzo Maraio, e il Senatore del Psi, Riccardo Nencini, e pubblicata sul sito ufficiale del partito.
“L’Italia ha bisogno di un governo autorevole e di una solida maggioranza. Non è tempo né di elezioni anticipate né di crisi al buio. Serve senso di responsabilità come suggerito dal Capo dello Stato. Spetta al Presidente del Consiglio indicare la strada per una rinnovata coesione di tutta la maggioranza“, sottolinea il Psi. Che quindi respinge l’ipotesi della crisi, senza però fare riferimenti più diretti alla propria posizione nei rapporti con Renzi o Italia Viva. Che al momento continua ad essere nello stesso gruppo al Senato proprio con i Socialisti.
L’appello a Conte e le prospettive
Allo stesso tempo, però, il Psi continua a fare appello a Giuseppe Conte, che “indichi la strada per una rinnovata coesione“. Non si invita dunque lo stesso Renzi a tenere una linea piuttosto che un’altra in Parlamento, dove ora potrebbe decidersi in maniera definitiva il destino dell’attuale governo.
A meno che, ovviamente, non sia lo stesso Conte a non accettare le nuove condizioni poste da Matteo Renzi. E che sia quindi il Premier a rimettere il proprio mandato nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il dato politico, non trascurabile, è che gli alleati di Italia Viva al Parlamento di crisi non vogliono sentire parlare.