“Mi domandano se stiamo nel campo largo. Se il campo largo è quello con Conte e il M5s di oggi, ho l’impressione che non ci stia nemmeno il Pd. A voi dico, auguri e in bocca al lupo per la vostra esperienza. E, soprattutto ai più giovani, studiate. Perché in un mondo di big data, senza radici culturali forti e capacità di formazione e informazione, non si va da nessuna parte“. Lo ha dichiarato Matteo Renzi durante la giornata di formazione politica alla Scuola della Lega a Milano.
Le prospettive verso il 2023 e l’appello ai giovani della Lega
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“Cosa farò io nel 2023? Mi interessa cosa fa la politica. Penso che nessuno ora sappia cosa fare. A destra avete piccole tensioni, mentre a sinistra non è ancora chiaro cosa accadrà“, ha spiegato Renzi. Sulla possibilità di un campo largo con Conte e 5 stelle, il leader di Italia Viva ha ammesso: “Ho l’impressione che non ci stia nemmeno il Pd. Anche loro stanno capendo che Conte è inaffidabile. Gli ci è voluto un pochino, ma anche loro sono arrivati a questa posizione“.
Quindi un appello ai giovani. “Rispettate gli avversari. Perché il rispetto reciproco caratterizza la democrazia. George Bush, quando perse le elezioni contro Clinton, scrisse una lettera bellissima. Si erano attaccati duramente, ma Bush gli scrisse parole di una bellezza incredibile sul valore delle istituzioni. Gli disse ‘Quando entrerai in questa sala, tu sarai il nostro e mio presidente‘. Aggiungo che le riforme costituzionali servono – ha dichiarato Renzi –. Servono a garantire al cittadino di fare l’arbitro. Diamo una regola nuova in cui chi vince governa per cinque anni, e chi perde fa con rispetto l’opposizione“.
Renzi, “l’endorsement” di Bossi e la situazione di Roma
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Non manca un aneddoto personale sul fondatore della Lega Nord. “Quando ero appena stato eletto senatore mi disse che ero stato uno dei pochi a fare qualcosa per la sua gente, per gli imprenditori del nord“. Con queste parole il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha imitato Umberto Bossi raccontando un aneddoto avvenuto poco tempo dopo la sua elezione al Senato.
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Quindi un’altra stoccata al Movimento 5 Stelle, stavolta a livello locale. “Io sono da sempre favorevole al termovalorizzatore a Roma. Ora il M5s vuole impedire a Gualtieri di farlo. Ma se il sindaco lo facesse, io lo abbraccerei“, ha dichiarato senza giri di parole Renzi alla scuola di formazione politica della Lega. “Il simbolo di Roma è la lupa – ha aggiunto –. Da quando c’è stata Virginia Raggi come sindaca, sono i cinghiali. Se bisogna risolvere il problema rifiuti, lasciarli in mezzo alla strada e portarli a Vienna o Copenhagen è stupido e più inquinante“. Mentre invece “il termovalorizzatore è un’opportunità. Si chiama economia circolare“.