Il Next Generation Eu è una “decisione straordinaria”, presa per affrontare uno choc eccezionale come la pandemia di Covid-19. Ma “è evidente a chi” conosce la storia dell’Europa che, “quando viene introdotta” una novità “di queste dimensioni, se ha successo, può essere replicata”. Anche per altri scopi. Così il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, in videoaudizione davanti alle commissioni riunite Bilancio e Politiche Ue della Camera e del Senato, a proposito del Recovery. Il piano serve, ricorda, per affrontare il “rischio di un aumento delle differenze” tra i Paesi dell’area euro e dell’Ue. Un rischio “che non è affatto alle nostre spalle. Il rischio di diverse velocità nella ripresa è attuale e va affrontato”, sottolinea.
“C’è ancora molto da fare per difendere la salute, che resta l’obiettivo primario, i contagi sono in crescita in 11 paesi, e per restituire fiducia all’economia. Nelle prossime settimane bisognerà avere cifre molto più alte nella distribuzione e nella somministrazione dei vaccini“, ha inoltre detto il commissario europeo per l’Economia. “Da metà febbraio il Next Generation Eu è in vigore”, ha aggiunto, “e quindi è attivabile il percorso dei piani nazionali. Si tratta di 750 miliardi, di un mix tra prestiti e trasferimenti diretti, miliardi che tendono a favorire in maggiore difficoltà con un alto tasso di debito, l’Italia è particolarmente avvantaggiata da questo strumento comune”. Strumento che serve, come ha sottolineato Gentiloni per scongiurare “il rischio attuale di una diversa uscita dalla crisi da parte dei Paesi membri. Quando un’innovazione di questa portata funziona e ha successo può essere replicata”.
Gentiloni: “Abbiamo ricevuto le bozze del Recovery da 20 Paesi su 27”
“Lavoriamo perché sia possibile erogare il 13% delle risorse ai piani approvati prima della pausa estiva“, ha sottolineato Gentiloni, riferendosi al Recovery plan. Con la Commissione è in corso un “dialogo costante” con gli Stati membri. “Abbiamo ricevuto bozze da 20 Paesi su 27”. Avere l’anticipo prima dell’estate però dipende “dal completamento di ratifica da parte dei Parlamenti nazionali“ che devono approvare il ricorso ai mercati da parte dell’Ue per contrarre debito. “L’Italia ha già preso questa decisione, ma deve essere presa da tutti i 27 Paesi entro maggio, per avere un tempo sufficiente” nella raccolta dei fondi. Gentiloni è “ottimista che sia possibile arrivare all’erogazione del 13% prima della pausa estiva se non ci saranno problemi da qualche Parlamento. Cosa che in questo momento non abbiamo nei radar”.
“Il lavoro fatto fin qui dal governo precedente è un punto di partenza coerente con i grandi orientamenti e le priorità ma al tempo stesso c’è ancora molto da fare per rafforzare questo piano”, ha dichiarato l’ex presidente del Consiglio. “Dipendono da me e dal segretario generale della Commissione che sono quelli coinvolti a Bruxelles”, ha spiegato Gentiloni. “Penso che sia un lavoro positivo il fatto che sia stato centralizzato sul Mef, che naturalmente lavorerà soprattutto con i Ministeri alla Transizione ecologica e la transizione digitale e con tutti i ministeri ma che ci sia un punto di raccordo nel Mef certamente aiuterà il nostro work in progress”.