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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante le comunicazioni al Senato a seguito del raggiungimento del difficile accordo sul Recovery Fund, parla di “un vertice straordinario anche in termini di complessità. L’intesa raggiunta rappresenta senza dubbio un passaggio fondamentale che ci spinge ad affermare che l’Ue è stata all’altezza della sua storia”. Secondo Conte, “il risultato raggiunto sul Recovery Fund, frutto di una decisione di portata storica, non era affatto scontato a marzo”.
L’Unione europea “sta affrontando una crisi che ha coinvolto Paesi e scosso la vita cittadini europei, costringendo a riconsiderare in modo repentino prospettive e sviluppo”, ha dichiarato Giuseppe Conte a proposito del Recovery Fund. “Nel corso di questi mesi l’Ue ha saputo rispondere con coraggio e visione fino a d approvare per la prima volta un ambizioso programma di bilancio. Si è radicato un mutamento di prospettiva”. Un intenso impegno politico e diplomatico, “iniziato ben prima del vertice ha consentito di vedere confermato il volume complessivo della proposta: 750 miliardi di euro, quindi la proposta è rimasta integra”, ha proseguito il presidente del Consiglio nelle comunicazioni a Palazzo Madama.
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“Ci sono stati dei momenti in cui la rigidità delle differenti posizioni sembrava insuperabile. Ma anche in quei momenti continuava a maturare la consapevolezza di un profondo senso di responsabilità. Non potevamo fallire, accedere a un mediocre compromesso o rinviare la soluzione”, dice Giuseppe Conte.
“Ci sono stati dei momenti in cui la rigidità delle differenti posizioni sembrava insuperabile”, afferma ancora Conte. “Ma anche in quei momenti continuava a maturare la consapevolezza di un profondo senso di responsabilità. Non potevamo fallire, accedere a un mediocre compromesso o rinviare la soluzione”. “Il risultato non appartiene ai singoli, neppure a chi vi parla, al Governo, o alle forze di maggioranza. Appartiene all’Italia intera”. Il capo del Governo italiano ha aggiunto che “gli italiani, colpiti cronologicamente per primi in Europa dal virus, con il loro impegno e la loro resilienza durante il lockdown, hanno rafforzato l’autorevolezza dell’Italia in sede di trattativa sul Recovery Fund”.
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“I piani saranno approvati dal Consiglio a maggioranza qualificata ma singoli esborsi saranno decisi dalla commissione Ue. Anche il freno di emergenza avrà una durata massima di tre mesi e non potrà prevedere un diritto di veto”. Il meccanismo dell’“unanimità avrebbe imprigionato lo strumento chiave della ripresa in veti incrociati tra Paesi membri. Su questo punto l’Italia ha tenuto la sua linea rossa”. “Siamo chiamati a un forte e profondo impegno per far sì che il percorso riformatore abbia concreta attuazione. E abbiamo già posto le basi del piano di riforme”. Giuseppe Conte conclude il proprio intervento sottolineando che il piano della ripresa “sarà un lavoro collettivo, ci confronteremo con il Parlamento. Dobbiamo impegnarci anche per aumentare la fiducia nelle istituzioni italiane e nell’Ue”.
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