Com’era prevedibile, l’approvazione del Recovery Fund al termine del lunghissimo vertice Ue divide la politica italiana, con la maggioranza che loda il lavoro svolto dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dai vertici europei e l’opposizione che resta dubbiosa su modi e tempi di erogazione dei fondi.
In ordine cronologico, il primo leader della maggioranza in Parlamento a commentare sui social l’accordo è Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico: “L’Europa c’è ed è più forte e vicina alle persone. Un’Europa popolare – scrive il governatore del Lazio su Facebook -. Grande battaglia del Governo Conte e bella vittoria per l’Italia. Ora servono visione, concretezza e velocità. Investimenti su green economy, digitale, infrastrutture, conoscenza, inclusione per rilanciare le imprese ed essere vicini alle famiglie“.
L’Europa c’è ed è più forte e vicina alle persone. Un’Europa popolare. Grande battaglia del Governo Conte e bella…
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Intervenuti in mattinata durante l’assemblea dei presidente di Coldiretti, il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, e la ministra delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, hanno applaudito al piano di sostegno da parte dell’Europa: “Da questa mattina è un po’ meno unione e un po’ più una comunità europea – ha detto Patuanelli -. Grazie al presidente del Consiglio rinasce quel passaggio culturale importante verso una comunità vera”.
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“L’accordo sul Recovery Fund è un risultato importante perché afferma un’idea solidale e inclusiva dell’Europa – gli fa eco Bellanova -. Per quanto riguarda il nostro settore il risultato importante è che prendiamo più soldi di quanti ne diamo. Noi dobbiamo impegnarci a spendere bene le risorse”.
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Si esprime positivamente sulla decisione presa dai leader europei anche la sindaca di Torino, Chiara Appendino, del Movimento 5 stelle: “Grazie al presidente Conte per lo straordinario lavoro fatto, è un passaggio fondamentale per far ripartire il Paese”.
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Sempre dalla maggioranza, arriva l’approvazione anche da parte del ministro della Salute, Roberto Speranza. “E’ un giorno importante per il nostro Paese“, le sue parole a margine dell’assemblea dei presidenti di Coldiretti. “Abbiamo posto questioni giuste che hanno dato la possibilità a tutta l’Europa di vivere una stagione diversa. Il risultato è all’altezza della sfida che avevamo di fronte, l’Europa ha dato una risposta seria e autorevole: ora la nostra sfida sarà usare al meglio queste risorse per far ripartire il nostro Paese. Il Mes? Ne discuteremo in Parlamento. C’è bisogno di investire un ammontare di risorse mai visto prima sul Sistema sanitario nazionale, se arriveranno dal Mes o da altri canali lo valuteremo. C’è bisogno di un piano senza precedenti“.
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Dall’opposizione arriva una timida apertura al Recovery Fund, pur con tutti i dubbi già espressi nei giorni scorsi. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha parlato proprio di questo in una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, confermando la volontà di incontrare Conte: “Dal presidente del Consiglio ci andremo insieme – afferma, confermando che il colloquio avverrà insieme agli altri leader del centrodestra –, difendendo il futuro degli italiani sui temi scritti nero su bianco. Non sono sospetti di Salvini: lì dentro c’è scritto che i soldi verrano dati a determinate condizioni richieste dall’Europa”.
E ancora: “Andremo dal presidente del Consiglio a chiedere garanzie che non ci siano tagli, sacrifici, riforme alla jobs act, riforme alla legge Fornero o patrimoniali. Perché questi 750 miliardi non sono un regalo e andranno restituiti. Se devi restituire dei soldi o fai una rapina in banca o aumenti le tasse. Chiederemo garanzie che questo prestito non comporti lacrime e sangue per gli italiani. Prima ci invita, prima ci andiamo“.
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“Faremo le barricate dentro e fuori dal Parlamento per evitare il ritorno a quell’inferno che era la legge Fornero – aggiunge il leader della Lega -. Qualche alleato l’ha votata quindi non posso pretendere un cambio di rotta. Per quello che riguarda la Lega, il ricambio generazionale con quota 100 l’abbiamo fatto. Il nostro obiettivo quando saremo al governo sarà quota 41, si mettano l’anima in pace gli uomini di Bruxelles. Quota 41 sarà il nostro obiettivo di equità sociale. Se provano a fermare quota 100 prima del tempo se la vedranno con noi”.
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Tra i dubbi di Salvini anche la questione legata al rapporto fra stato di diritto ed erogazione fondi del Recovery Fund: “Se uno vuole pensare male, quando la Lega tornerà al governo, e tornerà a chiudere i porti e a bloccare gli archi, uno di questi signori alzerà il ditino un secondo dopo dicendo: ‘No, quelli sono brutti e cattivi e non rispettano lo Stato di diritto e quindi zero’. Ci troviamo qua fra un anno e vediamo al primo barcone bloccato quanto ci mettono a bloccare l’erogazione del prestito”.
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La presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, si dimostra leggermente meno tuonante rispetto al leader leghista. “A me pare che l’Italia esca in piedi, però rispetto al trionfalismo della maggioranza starei più cauta. I problemi rimangono. Intanto diminuiscono i sussidi e aumentano i prestiti. I soldi non arriveranno prima del 2021. Per spendere i soldi ci sarà bisogno del parere dell’olandese di turno e questo può significare un commissariamento della nostra politica economica. Fratelli d’Italia continua a tifare per l’Italia ma alcune incognite permangono. Spero che il Governo voglia in futuro difendere la nostra sovranità e i nostri interessi nazionali”.
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