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Il leader della Lega, Matteo Salvini, prima taglia corto, poi sceglie l’arma dell’ironia. Parlando dell’incontro con Riccardo Fraccaro, deputato del Movimento 5 Stelle, in ottica Quirinale ha dapprima risposto con un secco “buon lavoro” ai cronisti. Poi ha scherzato, affermando che durante l’incontro hanno parlato del gol non assegnato ieri al Milan.
Questa mattina il segretario del Carroccio è intervenuto al convegno ‘Indipendenza energetica e sviluppo sostenibile. Eolico, fotovoltaico, idroelettrico, gas naturale’ dell’Ugl all’Hotel Nazionale di piazza Montecitorio a Roma. Lasciando l’incontro ha poi affermato che “chiunque sarà al Governo nei prossimi mesi, io penso Draghi, dovrà intervenire per scongiurare un’emergenza come quella del caro bollette su imprese, famiglie e lavoratori”.
Bypassando le domande sul Quirinale, il leader leghista è poi tornato sui temi del caro bollette e del nucleare, sul quale “non è il momento di fare polemiche”. “Il nucleare di nuova generazione occupa poco più del doppio della sala in cui ci troviamo, senza produzione di scorie e con l’energia più sicura che ci sia e meno impattante. Inquina meno, è più sicura e più sostenibile. L’obiettivo è un decreto in Consiglio dei ministri già questa settimana”.
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Nel pomeriggio, durante una conferenza stampa alla Camera, Salvini ha poi ribadito che per il Quirinale “abbiamo in mente un profilo di alto livello. Su Draghi posso dire che averlo a Palazzo Chigi mi rassicura. Non sono però padrone dei destini di nessuno. La Lega, forza trainante del centrodestra, avrà l’onere di proporre delle soluzioni a partire dal campo di appartenenza”.
E ancora: “Chi ha più numeri in Parlamento farà le proposte che spero potranno trovare ampio consenso. Spero che tutti i parlamentari potranno votare in sicurezza” perché “è necessario non escludere nessuno dall’elezione del Capo dello Stato. Chi è positivo asintomatico può fare il suo mestiere: votare”.
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Della corsa al Quirinale ha parlato oggi anche Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Itali. Il vicepresidente di Fi è intervenuto a margine della plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. “Come sapete il centrodestra all’unanimità ha chiesto a Berlusconi di candidarsi e tocca a lui sciogliere la riserva e decidere se vuole essere il candidato del centrodestra – ha concluso -. Il dibattito è aperto, tutti vogliamo un presidente che raggiunga il maggior numero di consensi e che sia garante della Costituzione”.
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“Salvini e Berlusconi si sono parlati e hanno chiarito. Noi siamo sempre sulla stessa ipotesi e cioè di sostenere il leader. Quindi la rotta resta quella concordata nel vertice della scorsa settimana. Bisogna lavorare per irrobustire l’ipotesi del Cavaliere e non per indebolirla”. Così il senatore di Fi Maurizio Gasparri fuori da Palazzo Madama.
“Noi non ci poniamo il problema del ‘kingmaker’ perché abbiamo l’ipotesi di candidatura di Silvio Berlusconi – ha ribadito -. Siamo fiduciosi che sciolga la riserva, non abbiamo preso alcuna altra ipotesi in esame. Se deciderà di non presentarsi, ci consulteremo con il Cavaliere”. E sul nome di Liliana Segre proposto dal Movimento 5 Stelle? “Ognuno ha il diritto di fare i nomi che vuole. Ma tempo fa la senatrice ha declinato l’invito“.
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“Cinque Stelle pronti a votare per Berlusconi? Sì, sono pronti a farlo pur di non andare a casa e lo capisco. Tutti si muovono per rimanere al proprio posto dopo il taglio del numero dei parlamentari”. Lo ha dichiarato l’ex senatore azzurro Antonio Razzi.
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Fuori da Palazzo Madama ha parlato di Quirinale anche Andrea Marcucci, senatore del Partito democratico. “La posizione del Pd è emersa chiaramente nell’ultima direzione: auspichiamo che si individui una personalità che possa garantire il Paese in un momento difficile come quello che stiamo vivendo”, ha detto.
“La candidatura di Berlusconi è un ostacolo al confronto – ha proseguito Marcucci -. Fare nomi in questa fase rischia di essere un errore. C’è la necessità di un confronto ampio, ma detto questo la senatrice Segre è un nome indiscutibile e per questo non so se era opportuno farlo“.
“Possibilità di voto a tutti grandi elettori? Ci sono gli organi che se stanno occupando e faranno le loro valutazioni. Noi siamo cittadini come gli altri, abbiamo un dovere costituzionale e dobbiamo mettere insieme l’esigenza di garantire il corpo elettorale per l’elezione per il Presidente della Repubblica con il rispetto delle norme vigenti – ha concluso -. Non è facile, ma ci stanno provando”.
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“La storia politica di Berlusconi è quella di chi ha demolito la cultura del Paese, contribuendo a far credere che tutto è merce di scambio. La sua proposta è indecente per ragioni politiche – ha commentato fuori Montecitorio Nicola Fratoianni, deputato di Sinistra Italiana -. Oggi leggiamo che quella candidatura si indebolisce ma non bisogna abbassare la guardia“.
“Se la candidatura di Berlusconi non c’è più è un punto in favore per il Paese – ha continuato -. Quella della Segre sarebbe un bellissimo nome, ma ci sono anche altri nomi come la Bindi. Sono tante le belle figure. Domani incontro il centrosinistra? Il centrosinistra non è quello”.
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