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“Dovremo decidere come comportarci se il centrodestra andrà avanti con la scelta profondamente sbagliata di candidare il capo politico più divisivo che possa esserci, perché ogni capo politico è divisivo, ma quando parliamo degli ultimi 25 anni, è difficile pensare a una capo politico più divisivo di lui. È una scelta che ci ha profondamente stupito e anche deluso perché rende le cose più difficili”. Lo afferma il segretario Enrico Letta aprendo la direzione del Partito democratico.
Il riferimento è alla scelta della coalizione di centrodestra di candidare ufficialmente Silvio Berlusconi al Quirinale. “Si è confuso un atto rispettoso delle istituzioni con l’idea che ci siano i numeri e un diritto di prelazione del centrodestra. Non c’è, i numero non lo assegnano – ha aggiunto -. È profondamente sbagliata la logica dello scoiattolo, cercare voto per voto, nella dinamiche che il Paese sta vivendo”.
Quirinale, la proposta di Letta: “Serve patto di legislatura”
“In tanti ci chiedono di mettere in campo ora un nostro nome. Ma mettere in campo nomi significa bruciarli, essere oggetto di veti. Non è questo il nostro atteggiamento – ha proseguito Letta -. Abbiamo intenzione di muoverci in direzione costruttiva, positiva, per un nome in scia con lo straordinario settennato di Mattarella“. Al Quirinale serve “una figura istituzionale di garanzia, super partes, non un capo politico, divisivo, ma una figura di unità“, ha ribadito il segretario dem.
“La mia iniziativa – ha concluso Letta – è per un patto di legislatura che consenta al Paese di completare la legislatura nel tempo naturale, con il voto nella primavera del 2023, sull’elezione di un Presidente della Repubblica super partes, di garanzia per tutti e la scelta forte di dare energia perché nei prossimi 14 mesi siano realizzate le riforme per una buona politica, che è possibile. Ognuno faccia una scelta di coraggio e generosità che verrà ripagato dagli italiani, ognuno esca da steccati e fortilizi”.