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“Le scelte del presidente Berlusconi, quando ci saranno, verranno comunicate in maniera formale, ufficiale e trasparente”. Le voci della disponibilità prima e di un successivo passo indietro da parte di Silvio Berlusconi per la Presidenza della Repubblica non vengono spente. Al contempo, però, sono in qualche modo raffreddate da uno dei volti di primo piano di Forza Italia, l’attuale ministra per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna.
Carfagna: “Forza Italia torni a trainare centrodestra”
La ministra, intervenuta a Bruxelles nel corso del Consiglio Ue sulla politica di coesione, non ha dubbi: sarà l’ex premier a confermare o smentire, a tempo debito, l’ipotesi Quirinale. “Non avverrà certo attraverso retroscena o interpretazioni – ha aggiunto -. Chi conosce bene Berlusconi sa che le cose funzionano così”.
Carfagna, poi, ha parlato di un altro tema spinoso relativo soprattutto al centrodestra, cioè il fragile equilibrio fra i tre partiti principali della coalizione (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia). Le tre forze politiche sembrano ormai molto distanti su diversi temi. Primo fra tutti il sostegno alle politiche europee.
“Credo che oggi l’euroscetticismo sia un lusso che chiunque aspiri a governare un Paese come l’Italia non possa permettersi – ha affermato la ministra -. La garanzia perché la coalizione di centrodestra sia a trazione europeista è rappresentata dalla capacità di Forza Italia di ritornare ad essere il partito traino della coalizione. Oggi c’è bisogno che Forza Italia ritorni a far sentire la sua voce. A far pesare il suo ruolo nella coalizione. Naturalmente crescendo nei consensi e tornando ad essere centrale”.
“Pnrr? Sarà una sfida realizzare e attuarlo nei tempi prestabiliti”
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Mara Carfagna è poi passata a parlare del Piano nazionale di ripresa e resilienza, indispensabile per ottemperare alle richieste dell’Unione europea. E non perdere i fondi continentali. “Siamo consapevoli del fatto che la vera sfida consiste nel realizzare, nell’attuare nei tempi prestabiliti, gli investimenti del Pnrr – ha spiegato -. Questo significa mettere le amministrazioni tutte, nazionali, regionali e locali, nelle condizioni di realizzare i programmi di investimenti. Non può ritenersi escluso il Sud visto che beneficia del 40 per cento dei fondi del Pnrr”.
Sulla decontribuzione per le regioni del Sud, ha poi aggiunto: “Oggi è stata pubblicata la proroga del Temporary framework degli aiuti di Stato fino al 30 giugno 2022 e questa è una buona notizia. Ci consente di chiedere la proroga della decontribuzione Sud del 30 per cento almeno fino al 30 giugno. Sono qui anche per chiedere che questa misura possa acquisire un carattere permanente, stabile, duraturo, per consentire al Mezzogiorno di recuperare i posti di lavoro perduti”.