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“In merito alla quarta dose, ossia il secondo booster, i Paesi europei devono avere una posizione unitaria. Non va bene che gli Stati scelgano da soli e scelgano cose diverse“. Così il ministro della salute Roberto Speranza, a margine del Consiglio Sanità tenutosi a Bruxelles.
Quarta dose: perché ci sono divisioni
Giusto nelle scorse ore la Food and Drug Administration (Fda) ha approvato la quarta dose dei vaccini di Pfizer e Moderna contro il coronavirus Sars-CoV-2. Il secondo booster potrà essere somministrato a tutte le persone di età pari o superiore a 50 anni e anche ad alcune categorie di immunodepressi (dai 12 anni in su per Pfizer e dai 18 in poi per Moderna). La questione era parsa divisiva anche nelle precedenti settimane, e proprio questo è ciò che il ministro Speranza vuole evitare.
“Io ho fatto una proposta, sono stato il primo a intervenire nella discussione del pomeriggio. La proposta della posizione unitaria sulla quarta dose è mia. La campagna vaccinale è ciò che ci ha consentito di aprire una fase diversa. Se oggi ci consentiamo molte meno restrizioni rispetto al passato è grazie alle vaccinazioni. Ed è per questo che si tratta di un bene prezioso da tutelare“, ha spiegato Speranza.
L’obiettivo del ministro Speranza
“La mia personale opinione è che non va bene quando gli Stati scelgono da soli e fanno scelte diverse – è la considerazione di Speranza –. Perché queste cose sono difficili da comprendere per l’opinione pubblica. Abbiamo bisogno di scelte condivise e unitarie. Sia sui tempi che sulle fasce generazionali per cui immaginare un’eventuale quarta dose. Rispetto a questa mia proposta si è aperto un dibattito, molto positivo. Con larghissima condivisione“.
“Nelle conclusioni sia la commissaria che il presidente francese hanno assunto l’impegno di fare una proposta in questa direzione nel giro di una settimana. Credo che sia un grande passo avanti. Perché come sapete nelle ultime settimane la Gran Bretagna aveva segnalato l’opportunità di estendere la quarta dose ai maggiori di 75 anni, la Francia ai maggiori di 80 anni, la Germania ai maggiori di 70 anni. Io penso non sia il modo di fare una grande campagna di vaccinazione“, ha insistito Speranza.