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“Una squallida manifestazione, che nulla ha di culturale“. Così Antonia Parisotto, consigliera comunale di Forza Italia a Cesano Boscone, comune del Milanese, durante il consiglio comunale, ha definito il Pride che si è tenuto sabato scorso a Milano. Parole estremamente pesanti, che inevitabilmente hanno scatenato molte proteste. Sia da parte della stessa amministrazione comunale che dei Sentinelli di Milano.
Cesano Boscone, le parole contro il Pride della consigliera
“Passi pure questo decreto. Ma le immagini che abbiamo visto non sorprendono più. E chiunque abbia un po’ di sale in zucca sa benissimo che questi – ha detto Parisotto parlando dei Pride – sono ritrovi di disadattati. Soggetti schizoidi, in piena crisi dissociativa. E i ragazzini, invece, confusi e manipolati, lungi dall’aver alcun valore politico, hanno molto di psichiatrico e qualcosa di sulfureo“.
“Questi spettacolini del resto – ha aggiunto la consigliera di Cesano Boscone –, se non avessero l’aiuto dei forti poteri occidentali, resterebbero solo dei fenomeni folcloristici, dichiaratamente risibili. E di cui non ci sarebbe neanche da discutere. Ma visto che le cose stanno in modo diverso, mi auguro davvero che si arrivi alle estreme conseguenze“. Parisotto – come segnalato da I Sentinelli di Milano e come si può vedere online – all’inizio del consiglio ha chiesto la parola “a titolo puramente personale“.
Sentinelli, assessora e sindaco: tutti contro Parisotto
Le parole della consigliera sul Pride, inevitabilmente, hanno scatenato vibranti reazioni. “Ci aspettiamo che oggi stesso, conscia della gravità di queste affermazioni pronunciate in un consesso istituzionale, Antonia Parisotto dia le dimissioni. Se ciò non avvenisse, diamo per scontato che le stesse siano pretese dal suo partito. La politica che si abbassa a un linguaggio del genere non è una cosa tollerabile“, hanno commentato i Sentinelli.
La stessa assessora di Cesano Boscone a Integrazione e pari opportunità, Ilaria Ravasi, ha prontamente replicato: “La comunicazione della consigliera Parisotto, che in realtà vorrebbe essere un’interrogazione, si configura invece come un attacco alla mia persona per aver patrocinato la Milano Pride (il patrocinio l’ha dato la giunta, non io, una politica di lungo corso dovrebbe saperlo). La cosa grave è che diventa un attacco al ddl Zan e ai gay. E vogliono farvi credere che il ddl Zan non serva“.
E un commento alla vicenda Parisotto arriva anche da Alfredo Simone Negri, sindaco di Cesano Boscone in quota Pd. “Solidarietà all’assessora Ravasi per l’attacco personale subito e condanna delle parole di odio sentite rispetto a chi ha partecipato al Pride“, ha scritto online il primo cittadino.