Fino a quale cifra i commercianti potranno rifiutarsi di accettare i pagamenti con carte e bancomat? È una domanda la cui risposta è cambiata più volte nelle ultime settimane. In un primo momento la soglia è passata da zero a 30 euro, per poi aumentare a 60. Più di recente, Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha aperto a un possibile passo indietro. La leader di Fratelli d’Italia, infatti, ha inaugurato la rubrica social “#gliappuntidigiorgia” proprio affrontando questo tema controverso.
Meloni parla di “una soglia indicativa”
“La soglia dei sessanta euro è indicativa, per me può essere anche più bassa” ha spiegato Meloni. Si profila quindi un ulteriore cambio della cifra al di sotto della quale i commercianti non saranno obbligati ad accettare i pagamenti con carte e bancomat, che dovrebbe passare da 60 a 40 euro. “C’è ovviamente un’interlocuzione con la Commissione Ue, perché il tema del pagamento elettronico è tra gli obiettivi del Pnrr, bisogna vedere come andrà a finire”, ha aggiunto Meloni. Secondo foni di governo, l’indicazione da Bruxelles è attesa a breve. Nonostante questa apertura, il premier ha comunque rivendicato le ragioni che si celano dietro a una norma pensata per tutelare i commercianti dalle commissioni bancarie.
Per Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, “le multe vanno previste per altro”. Ha aggiunto che “se le opposizioni si attaccano alla questione del pos vuol dire che è un’ottima manovra”.
Le valutazioni di Bruxelles
Nel frattempo, si attende da Bruxelles anche un giudizio complessivo sulla finanziaria, nonché l’eventuale via libera per l’incremento da 65mila a 85mila euro dell’innalzamento della soglia per la flat tax per gli autonomi. Non meno delicata è l’interlocuzione continua con la Commissione Ue sullo stato del Pnrr. “È un dato incontrovertibile che dei 55 obiettivi da centrare entro fine anno a noi ne sono stati lasciati 30” ha affermato Meloni parlando con Repubblica. “Sono fiduciosa che recupereremo. Se qualcosa mancasse all’appello non sarebbe colpa nostra”.