“Le misure ci hanno consentito di verificare i primissimi segnali di rallentamento del contagio. Oggi l’indice Rt segna 1,08, la settimana passata 1,16 ed erano diverse settimane che cresceva“. Lo ha detto Roberto Speranza, in conferenza stampa. E il ministro della Salute è andato anche oltre: “Il Lazio ha avuto dati in miglioramento e sarà arancione. Il passaggio avverrà a scadenza naturale dell’ordinanza vigente“. Non tutti, però, sono d’accordo con lui. A partire dal sindaco di Pontinia.
L’ordinanza di Pontinia sulle scuole
Si tratta di Carlo Medici, primo cittadino del Comune situato nell’Agro pontino, a metà strada fra Latina e Sabaudia. E che tramite l’ordinanza numero 17 del 26 marzo ha già fatto sapere che sul territorio comunale di Pontinia le scuole resteranno chiuse anche dopo Pasqua. Una decisione che resterà tale anche se il Lazio dovesse tornare in zona arancione, come anticipato dal ministro Speranza.
Nell’ordinanza che il sindaco Medici ha firmato, infatti, si dispone la sospensione dell’attività didattica in presenza per le scuole di ogni e grado a Pontinia. E non arriveranno passi indietro, indipendentemente dall’eventuale cambio di zona per il Lazio.
Come si può leggere nell’ordinanza, il sindaco di Pontinia ha ritenuto “necessario adottare ulteriori misure volte a contrastare la diffusione del virus“. Una decisione assunta dopo aver preso atto che “una percentuale di contagi si rileva in ambito scolastico con conseguente chiusura di alcune classi all’interno dei plessi e sospensione di alcune linee di trasporto scolastico“.
La spiegazione del sindaco Medici
Quindi il sindaco di Pontinia ha spiegato i motivi della sua decisione, come riportato da ‘Latina Today’: “Ho deciso di chiudere le scuole nei pochi giorni che precedono Pasqua. Sarebbe stato inutile e da irresponsabili mettere a rischio i nostri bambini e ragazzi per soli tre giorni di didattica in presenza quando a Pontinia è presente la variante inglese. Che potrebbe far ripartire il contagio proprio dalle scuole, per poi amplificarlo alle famiglie, ai luoghi di lavoro e così via“.
“Sono consapevole e dispiaciuto per l’ulteriore sforzo chiesto alle famiglie con i ragazzi a casa. Ma bisogna abbassare il numero dei contagi, e questa è una scelta che va prima a tutelare la salute di tutti noi e poi a scongiurare il precipitare della situazione. Con la conseguente imposizione di misure ancor più restrittive per il Comune di Pontinia“, ha concluso Medici.