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Continua a far discutere la distribuzione dei fondi del Pnrr. Risale a ieri, giovedì 10 febbraio, il fuorionda in cui Giuseppe Sala, il sindaco di Milano, e Attilio Fontana, il presidente della Regione Lombardia, hanno espresso preoccupazione per la possibile destinazione della maggior parte delle risorse al Sud del Paese. Nelle ore successive, su Twitter è arrivata una replica di Mara Carfagna, ministra per il Sud e la coesione territoriale nel governo Draghi. “Caro @BeppeSala, il Pnrr al Sud-Sud-Sud è un’opportunità anche per il Nord. L’innovazione facciamola insieme. Parliamone! #SeCresceIlSudCrescelItalia“. Sala le ha risposto, dichiarando che “destinare al nostro Sud il 40% delle risorse italiane è una giusta incontestabile decisione“. Il Pnrr “ha tra gli scopi fondamentali l’aiuto alle realtà territoriali più in difficoltà“. “Sul restante 60% i bandi a volte funzionano con parametri che tendono a favorire la aree più arretrate. Per cui è certo che alla fine al Sud andranno più del 40% delle risorse“.
Pnrr, Bonaccini: “Più risorse al Sud? Giusto”
Oggi sulla questione è intervenuto anche Stefano Bonaccini, il presidente della Regione Emilia-Romagna. “Che finiscano più fondi al Sud credo sia giusto ed inevitabile. Un grande paese non può andare a tre, quattro, cinque velocità diverse. Certo è che il Nord, ad oggi, è la parte più produttiva del Paese: anche lei ha bisogno di correre sempre più veloce per poter guidare la ripresa“. Bonaccini ha espresso il suo parere a margine dell’evento di commemorazione per i dieci anni dalla scomparsa di Guido Fanti, primo Presidente della Regione emiliano-romagnola. Oltre al Pnrr, Bonaccini ha parlato della recente inchiesta sugli appalti truccati che ha coinvolto alcuni amministratori del piacentino.