Ogni regione avrà la sua parte di Pnrr, ma i fondi pro capite non saranno uguali per tutti.
È quanto emerge dall’ultimo studio condotto dal Sole 24 Ore, il quale ha provato a capire come potrebbero essere ripartiti in ogni regione italiana i fondi provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Uno dei temi sicuramente più discussi degli ultimi anni.
Dai dati emersi, quasi la metà degli investimenti in programma riguarderà il Sud, con la Campania grande protagonista.
La regione regina dei fondi pro capite sarà il Molise, mentre Lombardia e Friuli-Venezia Giulia dovranno accontentarsi di meno di mille euro per abitante.
Studio basato sui dati Regis
L’analisi condotta dal Sole 24 Ore si basa sui dati presenti sulla piattaforma Regis, ovvero il portale unico “attraverso cui le Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, gli Enti Locali e i soggetti attuatori, possono compiere una serie di operazioni per rispettare gli obblighi di monitoraggio, rendicontazione e controllo delle misure e dei progetti finanziati dal Pnrr”.
Partendo dai dati proposti, lo studio rivela come gli investimenti pro capite già attivati con il Pnrr siano ovviamente diversi da regione a regione, dove variano in proporzione alla popolazione.
Entrando più nello specifico, l’analisi ha sottolineato come a beneficiare maggiormente del Pnrr a livello di fondi pro capite sarà il Molise, regione in cui sembrerebbero in arrivo 4.650 euro per abitante.
Sul secondo gradino del podio di questa particolare classifica troviamo, poi, la Liguria (con 3.658 euro pro capite), mentre a completare il terzetto è la Campania (con 1.978 euro pro capite).
Gli investimenti del Pnrr
Lo studio del Sole 24 Ore ha preso in considerazione tutti i 138.782 interventi già previsti e presenti sulla piattaforma Regis alla data del 1° marzo 2023, potendo così geolocalizzare nel dettaglio i progetti e i fondi stanziati per le sei missioni del Pnrr.
Attualmente gli investimenti identificati ammontano a una spesa di 94,5 miliardi di euro, corrispondente al 49,3% del budget complessivo previsto.
Molti riguardano il comparto “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, per il quale al momento sono tracciati 46.158 interventi, mentre alla sezione “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” si contano attualmente soltanto 148 progetti (i quali assorbono però già l’82% dei fondi destinati a questo comparto).
Parlando di soldi, circa 21 miliardi di euro sono destinati alle infrastrutture, mentre 16,8 alla digitalizzazione.
Le differenze regionali
Meno di mille euro per abitante dovrebbero essere destinati a Friuli-Venezia Giulia e Lombardia, regione in cui si sono attivati però il maggior numero di progetti a livello locale.
Escludendo i 795 progetti nazionali, in Lombardia ad oggi sono già stati aperti 21.000 progetti, meglio che in ogni altra regione d’Italia.
A seguire sono Piemonte e Campania, con oltre 13.000 progetti a testa, e proprio la Campania è la regione in cui verranno riversati più fondi: 11 miliardi di finanziamenti.
Un primato importante e che ha permesso al Sud di superare la quota di riserva del 40% prevista dal Pnrr per il Mezzogiorno.
Al Sud andranno, infatti, il 41,6% dei fondi identificati sulla piattaforma Regis.
Nove sono, invece, le regioni in cui il dato riguardante i fondi pro capite supera quello medio nazionale di 1.605 euro, con la città di Benevento che si riserva il record su base provinciale: 2.909 euro per abitante.
Per quanto riguarda le diverse aree di investimento, il reparto “Digitalizzazione” assorbirà il 42% delle risorse in Molise, mentre quello “Rivoluzione verde” il 37% dei fondi in Basilicata e quello “Infrastrutture per la mobilità sostenibile” il 66% in Liguria.
Grandi differenze, dunque, regione per regione.