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“Abbiamo presentato questa mattina, in Commissione Giustizia, il testo unificato del Ddl Pillon perché dobbiamo riformare l’affido condiviso. I bambini hanno il diritto di stare con la mamma e con il papà, anche dopo la separazione”. Ha esordito così il senatore della Lega Simone Pillon rispondendo alla domanda sulla ripresentazione del Ddl Zan. “C’è già stato un voto del Senato sullo Zan che è stato molto chiaro e condiviso. Se c’è stato un dialogo? No, nessuno e rimaniamo sulla nostra posizione: l’identità di genere è una follia. Ci sono maschi e femmine, poi ognuno faccia quel che vuole e non si può pensare che un maschio che diventa femmina e va nelle gare femminili di nuoto o di altri sport. Comunque sia, non credo che sia una posizione seria quella del Pd, ma pura propaganda. Nonostante tutto, se si vuole tutelare le persone noi ci siamo; ma se si tratta di imporre ideologia a scuola, non ci siamo“.
Pillon deposita una proposta di riforma dell’affido condiviso
In mattinata, su Facebook, Pillon ha annunciato così il deposito della proposta di riforma dell’affido condiviso: “Oggi più che mai la figura paterna è sotto accusa o accantonata, ridicolizzata, dimenticata. Ecco perché è indispensabile garantire ai bambini tempi adeguati di relazione soprattutto col papà, che è quasi sempre costretto a tempi di minimali coi figli in caso di separazione. Molto abbiamo già ottenuto con la riforma Cartabia che prevede il tribunale della famiglia, la mediazione, il coordinatore, il piano genitoriale, un controllo più stringente del giudice sull’operato dei servizi sociali, un intervento immediato del tribunale nel caso di rifiuto immotivato dei figli, il doppio domicilio e molto altro”.
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E conclude: “Restano da raggiungere i tempi paritetici e il mantenimento diretto, e su quelli ci concentreremo. Visto che oggi, con questo Parlamento, è politicamente impossibile una grande riforma organica, ho deciso di proporre piccole modifiche chirurgiche al codice civile, tali da aprire la strada a una autentica bigenitorialità. Proviamo a offrire una prospettiva nuova, senza pretendere tutto subito, sapendo che la riforma è già realtà in quasi tutti i Paesi occidentali e che arriverà anche nel nostro Paese. Non molliamo!”.