È Pietro Serino il nuovo capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano. La sua nomina è la prima riguardante l’alta amministrazione militare da parte del Governo Draghi ed è arrivata durante il Consiglio dei ministri di lunedì a Palazzo Chigi. Serino, 60 anni compiuto lo scorso 3 giugno, prende il posto di Salvatore Farina, a fine incarico. A proporre il suo nome al premier il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Battuta la ‘concorrenza’ di Francesco Figliuolo, comandante logistico dell’Esercito, e Luciano Portolano, numero uno del Comando operativo interforze. Il passaggio di consegne avverrà il prossimo 26 febbraio.
Nato a Roma il 3 giugno del 1960, Pietro Serino si è formato alla scuola militare Nunziatella di Napoli, diplomandosi nel 1978 prima di intraprendere il percorso (condividendolo in parte con Teo Luzi, attuale comandante generale dell’Arma dei Carabinieri) nell’Accademia militare di Modena.
Nella sua carriera si è anche specializzato allo US Army College, negli Stati Uniti. Fra il 2007 e il 2010 è addetto per l’Esercito all’Ambasciata italiana di Washington. Dal 2013 al 2016 diventa poi capo ufficio generale di pianificazione, programmazione e bilancio dello Stato Maggiore della Difesa, dopo aver ricoperto un ruolo simile nell’Esercito stesso. Dal 2018 è poi Capo di Gabinetto del Ministero della Difesa.
Serino ha ottenuto importanti onorificenze durante la sua carriera nell’esercito: Commendatore dell’ordine al Merito della Repubblica Italiana, Medaglia Mauriziana al Merito di dieci lustri di carriera militare, Croce d’Oro con stelletta per anzianità di servizio e Medaglia d’oro al Merito di Lungo Comando. Ha ottenuto inoltre la Legion of Merit Officer concessa dal Dipartimento di Difesa degli Usa.
Dopo le nomine ai vertici di Arma dei Carabinieri ed Esercito italiano, si profilano altri tre passaggi di consegne in ambito militare. Tutti nell’anno solare in corso. A metà settembre, infatti, avrà termine il triennio di Nicolò Falsaperna, attuale segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti. A ottobre saranno poi Enzo Vecciarelli e Alberto Rosso, rispettivamente capi di Stato Maggiore della Difesa e dell’Aeronautica Militare, a lasciare il ruolo. Si tratta di incarichi ‘a quattro stelle’, i più importanti nella carriera militare.
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