Consiglio dei ministri, c’è l’ok
per il decreto: novità in zona rossa

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Come da previsione, il Consiglio dei ministri ha dato l’ok alle soluzioni che saranno inserite nel nuovo decreto legge Covid. Lo riferisce l’Ansa, che cita fonti di governo. Durante la prima riunione dell’esecutivo dall’arrivo a Palazzo Chigi di Mario Draghi, è arrivato quindi il via libera per la proroga del divieto di spostamenti tra Regioni fino al 27 marzo, punto principale all’ordine del giorno.

Zona rossa, niente più visite ad amici e parenti

Rispetto alle restrizioni in vigore al momento, il Governo introdurrà nelle aree in zona rossa il divieto di spostamento verso abitazioni private diverse dalla propria. Niente più visite ad amici e parenti, insomma: ci si potrà spostare solo per fare la spesa o in altri casi di assoluta necessità. Nella zona gialla e in quella arancione resta la possibilità di spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata, tra le 5 e le 22, al massimo in due persone, con la possibilità di portare con sé i figli minori di 14 anni.

Consiglio dei ministri, verso la proroga del divieto di spostamento fra Regioni

Anticipata già nella serata di domenica, durante il vertice in videoconferenza fra i rappresentanti dell’esecutivo e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, la proroga di trenta giorni del divieto di spostamento fra i territori regionali sembrava ormai inevitabile, anche alla luce dell’aumento del numero di Regioni nelle fasce più alte di rischio.

Non si potranno quindi oltrepassare i confini della propria regione di residenza almeno fino al 27 marzo. Restano possibili gli spostamenti per lavoro e necessità, o per tornare alla propria residenza. La nuova strategia del Governo, su cui pare esserci una prima intesa con le Regioni secondo quanto trapela da Palazzo Chigi, sarà poi definita ulteriormente nel prossimo Dpcm. Tramontata, dunque, l’ipotesi di un’Italia tutta in zona arancione. Almeno per il momento.

Le richieste delle Regioni: “Accelerare campagna vaccinale”

Sul tavolo di discussione del Governo ci sono poi le richieste che il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ha avanzato nella serata di domenica. La più significativa è quella di creare una Cabina di regia politica da affiancare a quella sanitaria, che comprenda anche i Ministeri legati all’area economica, per valutare gli impatti delle limitazioni su cittadini e imprese. In un documento di riepilogo diffuso dalla Conferenza, i governatori chiedono poi di attivare nuovi ristori. L’obiettivo è “salvaguardare le responsabilità, garantendo la contestualità a prescindere da chi adotta il provvedimento”.

Le Regioni, inoltre, chiedono poi di snellire e accelerare la campagna vaccinale, e di rivedere i parametri di valutazione di scenari e fasce di rischio anche in base al numero di vaccini effettuati. “Occorre in questa fase un cambio di passo – si legge nel documento -. Bisogna coniugare le misure di sicurezza sanitaria con la ripresa economica e delle attività culturali e sociali. È evidente che se la campagna vaccinale accelera, l’Rt perde progressivamente di rilevanza”.

Anche i Comuni si fanno sentire: “È ora di riaprire i ristoranti”

Oltre alle Regioni, anche i Comuni, riuniti nell’Anci, hanno diffuso un documento con le richieste sottoposte all’esecutivo. Come le amministrazioni regionali, anche quelle comunali condividono la necessità di accelerare la campagna vaccinale e finanziare immediatamente nuovi ristori per cittadini e imprese in difficoltà.

In più chiedono una modifica sostanziale alle regole sull’apertura di bar e ristoranti. “Devono poter riaprire anche di sera – si legge nella nota a firma del presidente dell’Anci, Antonio Decaro -. La consumazione al tavolo assicura condizioni di sicurezza maggiori rispetto agli assembramenti che purtroppo si creano fuori dai locali che fanno il servizio di asporto delle bevande. Soprattutto con l’arrivo della bella stagione”.

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