È arrivato il via libera della Camera dei deputati all’Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. Sulla scomparsa di Orlandi è intervenuto Pietro Orlandi, il fratello della giovane scomparsa. “Ho percepito volontà di fare chiarezza su questa storia e la mancanza di sudditanza psicologica nei confronti dello Stato Vaticano. Negli anni precedenti ho incontrato ambienti e quando nominavo la Santa Sede facevano tutti un passo indietro. Adesso da destra e sinistra c’era un unico pensiero, l’Italia è uno stato laico che non può continuare a subire la mancanza di chiarezza nel confronto di questa storia. Non so dove si potrà arrivare, ma una Commissione parlamentare si può muovere come una procura o quasi. Penso che questa volta possa uscire qualcosa di buono, anche perché Capaldo si è detto disponibilissimo a collaborare su una situazione molto importante. Percepisco voglia di giustizia, anche nei giovani. Partendo da Emanuela e ampliando. Sento un cambiamento, c’è una volontà di essere più limpidi, giusti e onesti. Sono disponibile e mi auguro di essere convocato. Abbiamo elementi nuovi, ma in Vaticano non ci convocano“.
Le dichiarazioni di Silvestri
Anche Francesco Silvestri, deputato del Movimento 5 Stelle, è intervenuto rispetto quest’ultima decisione. “Una volta che la Commissione di inchiesta partirà, vedremo se riusciremo a verificare il comportamento dello Stato italiano in quel periodo e soprattutto le collaborazioni vaticane di quel momento. E in quel momento dovremo mantenere la schiena dritta. Non interpretare questa inchiesta con coraggio significherebbe voltare le spalle nuovamente a questa famiglia. Se siamo arrivati a questo punto dopo 40 anni significa che ci sono stati tanti passaggi, e qualcuno non ha avuto la schiena dritta. Mandare un messaggio deludente da questa inchiesta significa mandare un messaggio negativo a chi lavora per la giustizia in questo Paese. Abbiamo anche questa responsabilità“.