Mattarella: “Complici e collusi, strateghi di morte, non rappresentano lo Stato, ma una gravissima minaccia contro la Repubblica”
“Al di là delle doverose rievocazioni, il modo per ricordare degnamente” i martiri “è quello di respingere e isolare i predicatori d’odio, gli operatori di mistificazione, i seminatori di discordia. È quello di rivendicare e vivere i principi e i valori su cui si basa la nostra Costituzione. Quello di operare costantemente per l’unità del popolo italiano, per la diffusione della libertà e dei diritti, per un quadro internazionale che assicuri la pace nella giustizia”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla Commemorazione del 50° anniversario della strage di Piazza della Loggia, a Brescia.
Piazza della Loggia, Mattarella: “I collusi coi terroristi hanno tradito l’Italia”
“Complici e collusi, strateghi di morte, non rappresentano lo Stato, ma una gravissima minaccia contro la Repubblica. Hanno tradito l’Italia. Hanno tramato nell’ombra contro il loro popolo e il loro Paese”, ha dichiarato il Presidente della Repubblica. “Di fronte alla guerra violenta di opposti terrorismi – nero e rosso – che – in quella stagione di sangue e di aspri conflitti internazionali – provarono a rovesciare la Repubblica e la sua democrazia, possiamo dire oggi, con certezza, che ha prevalso lo Stato, la Repubblica, il suo popolo, con i suoi autentici, leali servitori”.
“Sull’eversione nera inaccettabili depistaggi”
Quella che va dalla strage di Piazza Fontana del 1969, fino a quella di Bologna del 1980, “la più grande strage del terrorismo neofascista”, e ancora, “nel 1984, di nuovo a San Benedetto Val di Sambro”, fu “una sequenza impressionate di eventi sanguinosi, legati dall’unico filo dell’eversione nera e tutte caratterizzate da una difficile ricerca della verità storica e giudiziaria, ostacolata da inaccettabili depistaggi, errori e inefficienze. Ma il desiderio di verità e giustizia non si è fermato”, ha chiarito Mattarella.
Piazza della Loggia, Mattarella: “A Brescia il terrorismo nero colpiva la democrazia”
“La strage di Brescia seguì numerosi gravi episodi: pestaggi, intimidazioni, attentati neofascisti”, ha ricordato il capo dello stato. “La risposta della società civile bresciana contro questa serie di inaccettabili minacce e violenze” in piazza il 28 maggio. E ha aggiunto: “fu, allora, che il terrorismo nero decise di alzare il livello di azione criminale. L’intento degli attentatori era chiaro: punire e terrorizzare chi manifestava contro il neofascismo e in favore della democrazia”.
“Complicità a eversione da uomini della Repubblica”
“Superato lo sconvolgimento iniziale, la risposta di Brescia all’intimidazione stragista fu netta, compatta, determinata; e rappresentò un esempio per tutto il Paese, attraversato in quegli anni da grandi speranze e idealità, ma anche da ciò che vi si opponeva: spinte eversive, tensioni violente e strategie destabilizzanti, talvolta con la complicità occulta e ignobile di uomini che violavano i doveri di fedeltà alla Repubblica”, ha concluso Mattarella.
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