Nel corso dell’informativa alla Camera del ministro Piantedosi ci sono stati anche altri interventi, alcuni a favore dell’operato del ministro dell’Interno e altri contrari. Tra quest’ultimi, uno dei più accesi è stato quello di Giuseppe Provenzano, deputato del Pd. “Se mancano le alternative legali le uniche vie di fuga da zone di guerra, dittature, discriminazioni, torture, miseria, fame, sete, sono proprio quei viaggi della disperazione. Lei ministro ha detto che la colpa è dei padri e delle madri che li hanno persi, la colpa è di chi parte, la colpa è di chi muore. Quelle frasi hanno suscitato l’indignazione dei giusti di ogni colore politico e hanno macchiato di infamia l’istituzione che rappresenta. Anche solo per questo con la nostra segretaria le abbiamo chiesto di rassegnare le dimissioni di fronte al Paese perché l’Italia non le somiglia e non vi somiglia. L’Italia piange con dolore e con vergogna quei morti. L’Italia sono gli studenti che piangono, i cittadini di Cutro, i calabresi che hanno fatto spazio nelle tombe di famiglia per i morti in mare. L’Italia è Vincenzo Luciano, uno dei pescatori che non si da pace per non aver salvato uno dei bambini annegati“, ha dichiarato Provenzano.
Piantedosi, Foti: “Come mai il sindaco di Cutro prima ha apprezzato sua presenza e dopo 48h no?”
Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera, ha fatto un discorso dal tenore molto diverso da quello di Provenzano. “Rispetto all’intervento fatto dalla guardia di finanza e dalla guardia costiera in questi mesi non era un intervento che dimostrava come fosse bravo questo governo, dimostrava come esisteva lo Stato. Lei è andato da uomo di governo con una responsabilità dello Stato per rappresentare sul posto e immediatamente anche una presenza fisica in un momento in cui la situazione era ormai andata a deteriorarsi. Dovremmo chiederci perché il sindaco di Cutro ha apprezzato quella presenza e poi dopo due giorni no. Per quale ragione? Non penso che il governo potesse fare di più e di meglio. Lei lo ha fatto bene: sgombrare il campo da qualsiasi illazione sul fatto che in queste vicende quando si tratta di intervenire vi sia un potere politico che vanno a condizionare funzionari dello Stato che sanno perfettamente il loro dovere“, ha concluso Foti.