Omogenitorialità, la presidente di Arcigay: “Atto violento che danneggia i bambini”

Continua a a far discutere la decisione della commissione Politiche europee del Senato di bocciare la proposta di regolamento Ue sull’omogenitorialità. Quest’ultima prevedeva il riconoscimento dei diritti dei figli delle coppie omogenitoriali e l’adozione di un certificato europeo di filiazione. La maggioranza, contraria alla proposta di regolamento, ha portato avanti una risoluzione che è passata con 11 voti favorevoli e sette contrari. Il Pd ha subito osservato che “il parere della maggioranza sull’omogenitorialità mette l’Italia accanto a Ungheria e Polonia, restringendo l’ambito dei diritti“.

Omogenitorialità, Maesi: “Necessario riempire il vuoto legislativo con una legge”

Natascia Maesi, la presidente nazionale di Arcigay, ha definito la scelta del governo “un atto molto violento un posizionamento ideologico che danneggia prima di tutto le figlie e i figli delle famiglie arcobaleno. Siamo a fianco di queste famiglie e di tutte le associazioni del movimento Lgbtqia+, che sabato scenderanno in piazza a Milano per dire che questa decisione scellerata sull’omogenitorialità mette a rischio soprattutto quei bambini che il Governo dice di voler difendere. Così non trovano più le garanzie per vivere serenamente. Basti pensare a tante situazioni quotidiane dove troveranno discriminazioni. Bisogna pensare a riempire il vuoto legislativo con una legge quadro che regoli una volta per tutte queste situazioni“.

Firenze, World Speech Day nella sede di Arcigay: “Un messaggio di inclusione in un periodo buio”

In occasione del World Speech Day, la giornata mondiale del discorso, nella sede di Arcigay Firenze è stato organizzato un momento di condivisione di storie, esperienze e rivendicazioni della comunità Lgbtqia+. Maesi ha dichiarato che “la giornata del discorso è importante in un momento politico come questo, dove si moltiplicano i discorsi d’odio, soprattutto nei confronti della nostra comunità. Da Firenze vogliamo lanciare un messaggio di inclusione, di sorellanza, di cura, discorsi d’amore che possano cambiare il mondo. Crediamo molto in quello che riusciamo a trasmettere attraverso le nostre storie personali e le nostre lotte“.

Daniele Ciarchi, ambasciatore sul territorio europeo e mediorientale del World Speech Day per la sezione Lgbtqia, ha aggiunto che “questa giornata è stata ideata nel 2015 ad Atene durante il Forum della Democrazia. Poi si è diffuso in tutto il mondo. Ora conta più di 100 nazioni coinvolte per festeggiare la giornata mondiale della parola e dà la possibilità a tutti di esprimersi”.

Ha parlato anche Vincent Vallon, vicepresidente di Arcigay Firenze: “Per questa giornata abbiamo cercato di rappresentare quanto più possibile la nostra comunità per raccontare le istanze, ma anche le proprie esperienze personali. Dal momento in cui riusciamo a raccontare le nostre storie, ci riappropriamo della libertà. Quello che è accaduto in questo periodo a Firenze è assurdo ed è inammissibile che il Governo non abbia preso posizione. Anzi, è stata accusata una preside che ha semplicemente espresso solidarietà alle vittime“.

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