Lo scorso 15 giugno il Consiglio dei Ministri ha approvato la riforma della giustizia, ora al vaglio del Quirinale. Il ministro Carlo Nordio ha dichiarato: “È il frutto di sei mesi di lavoro di uno staff estremamente preparato. Dispiace che Berlusconi non abbia potuto assistere al primo dei tanti passaggi che avremo per realizzare quella che chiamiamo una giustizia giusta”. Durante l’incontro di oggi tra la premier Meloni e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sono stati chiariti alcuni punti dopo che nelle scorse settimane vi era stato uno scontro tra governo e toghe. La presidente del Consiglio ha aperto a modifiche in aula alla riforma della giustizia, in particolare per quanto riguarda l’abuso d’ufficio e il traffico di influenze.
“Il confronto continuerà“, ha assicurato Nordio
Il testo della riforma del ministro della Giustizia è stato osservato con attenzione da Mattarella, che aveva evidenziato alcuni punti critici, soprattutto per l’abuso d’ufficio. Tuttavia, Nordio si è reso disponibile a un confronto. “Dopo le polemiche originate dalle mie prime critiche sull’interferenza della magistratura sul ddl prima di averne letto il testo, ho ricevuto i rappresentanti dell’Associazione nazionale magistrati. È stato un incontro estremamente cordiale dal punto di vista personale, anche se esistono idee diverse sulle riforme da fare”.
“Ci siamo concentrati più sui temi condivisi, come l’efficienza della giustizia e l’implementazione delle risorse, che su quelli dove la pensiamo diversamente”, ha chiarito Nordio. “Il confronto continuerà. Sono stato magistrato per quarant’anni, e mi sento ancora tale. Ho citato Terenzio: amantium irae amoris integratio est, i dissidi degli amanti sono un’integrazione dell’amore”.
Cosa prevede la riforma della Giustizia
Ecco cosa prevede nello specifico la riforma del ministro Carlo Nordio:
- Cancella il reato di abuso d’ufficio. “Ho sentito inesattezze sul vuoto di tutela che si realizzerebbe con l’abolizione dell’abuso d’ufficio che non c’è affatto”, ha detto Nordio, “la delegittimazione di molti personaggi politici che hanno visto compromessa anche la carriera per indagini che si sono concluse nel nulla“.
- I giornalisti potranno pubblicare solo le intercettazioni il cui contenuto sia “riprodotto dal giudice nella motivazione di un provvedimento o utilizzato nel corso del dibattimento”. “Nessun bavaglio alla stampa”, ha sottolineato Nordio.
- Per le sentenze di assoluzione che riguardano reati di “contenuta gravità”, non ci sarà la possibilità di appello dei pm.
- Il traffico di influenze viene applicato soltanto per “condotte particolarmente gravi”.
- Non sarà più soltanto un magistrato a decidere l’applicazione della custodia cautelare in carcere, ma un collegio di tre giudici. A tal proposito si procederà con l’assunzione di 250 magistrati e saranno accorciati i tempi per il concorso di accesso alla magistratura.
- L’avviso di garanzia dovrà contenere una “descrizione sommaria del fatto”, fino ad ora non prevista.
- Nuovi criteri d’età dei giudici popolari.
“Spero che l’approvazione della riforma avvenga nel più breve tempo possibile. Mi auguro che l’opposizione sia fatta in termini razionali e non emotivi” aveva detto Nordio.