NASA: qual è la sua responsabilità in caso di danni causati dai detriti dei suoi satelliti?

Una famiglia della Florida ha chiesto un risarcimento alla NASA dopo che un oggetto caduto dallo Spazio ha squarciato il tetto di casa

A marzo un oggetto strano è caduto dal cielo sfondando il tetto di una casa a Naples, in Florida, Stati Uniti. Fortunatamente, non ci sono stati feriti, ma l’evento ha spaventato notevolmente gli abitanti.

Alejandro Otero, il proprietario, ha raccontato al Washington Post di aver ricevuto una chiamata dal figlio, “in preda al panico”, e di essere tornato subito a casa. Al suo arrivo, ha trovato “un buco nel tetto e nel pavimento del secondo piano” e “un insolito proiettile – un pezzo denso e cilindrico di metallo carbonizzato, poco più piccolo di una lattina di zuppa – conficcato in un muro”. Otero ha immediatamente capito che l’oggetto non era comune, ma proveniva dallo spazio.

La NASA ha confermato che l’oggetto cilindrico era parte di un carico di vecchie batterie, rilasciato dalla Stazione Spaziale Internazionale nel marzo 2021.

La NASA è responsabile dei danni causati dai detriti dei suoi satelliti?
La NASA è responsabile dei danni causati dai detriti dei suoi satelliti? – Wikimedia Commons @NASA – NASA Headquarters – Newsby.it

 

Questo frammento di “spazzatura spaziale” avrebbe dovuto bruciare completamente rientrando nell’atmosfera terrestre, ma è rimasto abbastanza integro da perforare il tetto degli Otero. Ora, la famiglia ha richiesto un risarcimento alla NASA per i danni, principalmente a causa del trauma psicologico subito.

La NASA ha sei mesi per decidere se rimborsare la famiglia o se intraprendere un’azione legale: una decisione che potrebbe creare un precedente, poiché non è mai accaduto che un oggetto lanciato dagli Stati Uniti e successivamente caduto dallo spazio abbia causato danni a cittadini americani.

La distinzione tra il paese di lancio dell’oggetto e la nazionalità delle persone coinvolte è rilevante poiché esiste un accordo internazionale che regola queste situazioni, il Trattato sullo Spazio Extra-atmosferico del 1967.

Tuttavia, questo trattato si applica solo quando un oggetto lanciato nello spazio da un paese cade nel territorio di un altro stato. In tali circostanze, il paese di lancio è responsabile di qualsiasi risarcimento finanziario derivante dai danni o dai costi di bonifica.

In questo caso, si tratta di una questione interna agli Stati Uniti: un oggetto statunitense ha danneggiato proprietà statunitensi, ma è osservata con attenzione dagli esperti.

L’aumento dei detriti spaziali negli ultimi anni ha sollevato preoccupazioni sul fatto che situazioni simili possano diventare più frequenti in futuro. Già nel 2021, la professoressa Timiebi Aganaba, esperta del rapporto tra Spazio e società all’Università dell’Arizona, osservava che «la legge spaziale attuale ha funzionato finora perché i casi erano pochi e rari, e sono stati affrontati diplomaticamente. Tuttavia, con l’aumento degli oggetti inviati in orbita, i rischi inevitabilmente aumenteranno».

Tecnicamente, tutti gli oggetti in orbita terrestre stanno sempre cadendo verso la Terra. I satelliti attivi dispongono di sistemi che consentono loro di mantenere l’orbita prevista e rimanere in equilibrio.

Al contrario, i satelliti inattivi, che smettono di funzionare o vengono disabilitati, non possono più contrastare la gravità e cadono fino a rientrare nell’atmosfera terrestre. Nel 2023, i satelliti attivi in orbita intorno alla Terra erano oltre 7.700, mentre quelli inattivi erano circa 3.300.

Esistono principalmente due soluzioni per gestire un satellite inattivo: la prima consiste nel trasferirlo in un’orbita più alta, chiamata “orbita cimitero”, lontana dalla Terra, in modo che l’oggetto impieghi centinaia di anni per rientrare nell’atmosfera.

La seconda opzione è orientare il satellite in modo che bruci completamente nell’atmosfera o che il suo impatto con il suolo causi danni minimi.

Tuttavia, può accadere che alcuni detriti spaziali rientrino nell’atmosfera terrestre in modo incontrollato. Anche in questi casi, raramente sopravvivono alle altissime temperature prima di raggiungere il suolo.

È successo, per esempio, nel 1979, quando i detriti dello Skylab, la prima stazione spaziale statunitense, caddero in Australia occidentale senza causare danni. Nel 1978, invece, i resti del satellite sovietico a propulsione nucleare Cosmos 954 si schiantarono nel Canada settentrionale, diffondendo detriti radioattivi: questo è l’unico caso in cui un paese (il Canada) ha richiesto un risarcimento da un altro paese (l’Unione Sovietica) secondo il Trattato sullo Spazio Extratmosferico.

“Se l’incidente fosse avvenuto all’estero e qualcuno in un altro paese fosse stato danneggiato dagli stessi detriti spaziali che hanno colpito la casa degli Otero, gli Stati Uniti sarebbero stati tenuti a risarcire per i danni”, ha dichiarato l’avvocata della famiglia, Mica Nguyen Worthy.

“Peraltro, se i detriti fossero caduti qualche metro più in là, avrebbero potuto causare lesioni gravi o addirittura mortali”. La famiglia ha richiesto un risarcimento che comprende i danni materiali causati dal buco nel tetto, i costi per l’assistenza di terzi e i danni derivanti dall’angoscia emotiva e mentale provocata da un evento così inaspettato.

Gestione cookie