Il ‘caso Renzi’ spacca il Movimento 5 Stelle. Nell’assemblea dei gruppi parlamentari pentastellati tutti ribadiscono il sostegno a Giuseppe Conte, considerato elemento imprescindibile affinché il Movimento non si spacchi. Ma l’unanimismo finisce lì. Perché diversi chiedono un cambio di approccio: le urne sono all’orizzonte, l’operazione responsabili è un flop totale. Nessuno invoca platealmente Matteo Renzi, ma Italia Viva sì. Il ragionamento è semplice, come spiega uno dei presenti: “Senza i responsabili l’unica opzione per tenerci Conte e masticare amaro e riaprire a Iv. Le alternative sono che comunque i renziani rientrano, ma senza Conte, o fare il governo con Forza Italia, comunque senza Conte”.
Anche per questo con il passare delle ore sempre più pentastellati si stanno riconvertendo ancora una volta alla logica del “si muore un po’ per poter vivere”, vedendo nelle urne il rischio di una personale fine politica. Una posizione che provocherebbe problemi di numeri, proprio all’interno del Movimento. L’ex ministra Barbara Lezzi interviene durissima, con un lungo post, di cui questo è un passaggio significativo. “Una parte del M5s non ha imparato ad individuare le priorità e non ha la tempra per seguire il solco della sua ragion d’essere. Se così non fosse, non avremmo ascoltato, ieri sera in riunione, l’anticipazione dell’intervista di Casini di oggi, in cui impartisce la lezioncina, tratta dalla sua esperienza, secondo la quale non dovrebbe esistere il mai”. Se Lezzi chiude la porta, Alessandro Di Battista gira la chiave: “Chapeau”, il commento sotto il post dell’ex collega.
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“Un nuovo governo con Renzi? No, ha dimostrato che non può esserci neanche l’1% di possibilità di essere una persona affidabile”. Così invece Danilo Toninelli, senatore M5s.
I contatti fra Conte e Renzi risultano interrotti ormai dallo scorso 6 gennaio, quando il “Professor Conte”, come il presidente del Consiglio figura nella rubrica dell’ex rottamatore, assicurava che insieme a Roberto Gualtieri aveva considerato molte delle proposte di Iv al Recovery plan. Poi un nulla condito dal profondo risentimento del capo del Governo per gli attacchi ricevuti, e il via all’operazione responsabili.
Un’operazione senza esiti, con picchi di surrealismo. Raccontano che uno dei registi, il senatore Raffaele Fantetti, avrebbe provato a contattare i massimi vertici di Italia Viva per convincerli a fare il grande passo, lasciando agli interlocutori uno strascico di stupore e divertimento. E se fosse Di Maio il prossimo presidente del Consiglio? Soltanto le prossime ore potranno dirci qualcosa di più a proposito della risoluzione della crisi di governo.
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