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Sta facendo discutere ciò che nella giornata di sabato ha deciso di fare Nicola Morra, senatore del Movimento 5 Stelle e soprattutto presidente della Commissione antimafia. Il parlamentare si è infatti presentato negli uffici del Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Il motivo era una protesta sui ritardi della campagna vaccinale. Ma il tutto ha generato non poche polemiche.
Il responsabile della Centrale operativa territoriale di Serra Spiga, Mario Marino, sostiene di essere stato vittima di una “aggressione verbale“. Ha parlato anche di un malore dopo il blitz di Morra. Intanto Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno chiesto le dimissioni del senatore, che ha deciso di spiegare le sue ragioni in un filmato sui social.
“La vicenda è stata raccontata in maniera inverosimile, e dunque grottesca. L’ispezione eseguita sabato è una prerogativa di un parlamentare – ha affermato Morra –. Penso sia dovere di qualunque rappresentante delle Istituzioni provvedere affinché il diritto alla salute venga rispettato. Anche in Calabria, anche in provincia di Cosenza“.
Morra ha poi voluto spiegare come si sono svolti i fatti: “Un sabato mattina mi sono recato agli uffici dell’Asp di Cosenza per ottenere informazioni in merito alle modalità di prenotazione per il vaccino agli ultraottantenni. L’unico dipendente che ho trovato mi ha suggerito un numero di telefono. Sono rimasto oltre 17 minuti a sentire una voce automatica che diceva che gli operatori erano tutti impegnati. Nel frattempo ho deciso di andare direttamente a Serra Spiga. Non avendo trovato nessuno, ho chiesto a chi poter domandare tali informazioni. Mi hanno indicato la stanza del dirigente Mario Marino, dopo che avevo avvisato il sottosegretario Sileri e i commissari Longo e La Regina“.
Quindi il presidente dell’Antimafia ha aggiunto: “Le modalità di prenotazione del vaccino sono inefficaci. Questa ispezione è avvenuta a seguito di segnalazioni di cittadini che mi chiedevano d’intervenire. Si lamentavano della scarsità di vaccini ricevuti dai calabresi. E, quindi, anche in provincia di Cosenza“. Morra, dunque, sostiene che non ci sia stato alcun abuso da parte sua: “Non vedo nulla di strano se il Presidente dell’antimafia, parlamentare eletto in Calabria, si interessa ed interviene“.
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