Per denunciare la decisione del Tribunale di Roma di non considerare molestia un palpeggiamento che dura meno di 10 secondi, le donne di Differenza Donna si sono date appuntamento sotto Palazzo Montecitorio. Con loro i deputati del Partito Democratico, che hanno chiesto a gran voce di inserire nella riforma della giustizia una parte inerente alle molestie sessuali, distinguendola dallo stupro. “L’intergruppo ha deciso di organizzare questo flashmob per dire alla ragazza che non è da sola“, ha dichiarato Laura Boldrini. “La sentenza del Tribunale di Roma è devastante perché scoraggia la denuncia“. All’iniziativa ha aderito anche l’associazione Differenza Donna. “Non tolleriamo più delle sentenze che violino i diritti delle donne. È ora di dire basta“, ha rimarcato Elisa Ercoli di Differenza Donna.
L’intervento di Camusso
Ad intervenire anche Susanna Camusso, senatrice del Partito Democratico, a margine del flash mob contro la violenza sulle donne a Montecitorio. Camusso ha dichiarato: “Alzare la voce è fondamentale, perché finché non si capisce che il desiderio e il volere della donna è unico e non si può mai violare, continueranno questi episodi di vittimizzazione secondaria che sono molto gravi, perché i processi di uscita dalla violenza sono molto complicati, e l’idea che bisogna trovarseli riproposti ogni volta è insopportabile. Poi perché c’è un giudizio che è il sottofondo di tutto questo: il riconoscimento della parola della donna e della volontà della donna“. Sul caso La Russa ha affermato: “Sono insopportabili soprattutto le parole che ha usato nei confronti della ragazza. Il problema di costruire un’altra cultura: basta sfogliare i giornali per vedere che è anche un tema di come si danno le notizie, e di come si cerca sempre di spostare la responsabilità della violenza maschile sulle donne, anche nel linguaggio che utilizzano i politici“.