Non è ancora per niente chiusa la questione sul nome del candidato sindaco del centrodestra per Milano. Se sul fronte opposto il primo cittadino uscente, Giuseppe Sala, aveva confermato la propria ricandidatura lo scorso 7 dicembre, tutto ancora tace per i rappresentanti locali di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. “In settimana ci sarà la chiusura unitaria di tutte le candidature nelle realtà al voto”, dice un Matteo Salvini fiducioso ma a meno di ventiquattrore dall’ennesimo vertice annunciato, ma non ancora confermato. Ieri il leader della Lega insisteva sul binomio con Gabriele Albertini nel ruolo di vicesindaco e questo significa che l’ex ministro dell’Interno sta ancora lavorando su una candidatura civica. Visto che l’ex sindaco di Milano ha dato la sua disponibilità ad affiancare il candidato a patto che non sia il “politico” Lupi.
Ancora troppi dubbi sul candidato sindaco di Milano per il centrodestra
La corsa per il candidato sindaco di Milano per il centrodestra sembra circoscritta a due persone. In pole position Oscar di Montigny, manager e direttore marketing e comunicazione di Banca Mediolanum, nonché genero di Ennio Doris. Ha dato la sua disponibilità di massima, ma vuole condividere la scelta in famiglia prima di sciogliere la riserva. Su di Montigny pesano però i dubbi di Silvio Berlusconi che se da un lato non potrebbe dire no al genero di Doris, dall’altra ritiene che una probabile sconfitta gli verrebbe ascritta direttamente. Il ticket potrebbe allora essere formato da Annarosa Racca e Albertini, con la candidatura della presidente di Federfarma Lombardia, incappata però in un’indagine per diffamazione nei confronti di Marco Cossolo, il candidato che le contendeva la presidenza nazionale dell’associazione.
Secondo fonti leghiste, Racca starebbe preparando una controquerela e l’inchiesta non sembra preoccupare più di tanto il centrodestra. Salvini si è comunque riservato la giornata di ieri per fare le ultime telefonate e capire quale margine di manovra ci sia per portare a casa una candidatura civica perché in questa situazione di stallo l’ipotesi dell’uomo “politico”. Del resto, la scelta del ticket di Roma con i due civici Michetti e Matone ha riaperto i giochi su Milano.