Mes, Pd e 5 Stelle divisi in Europa: M5s vota contro, insieme alla Lega

Nuovo fronte caldo all’interno della maggioranza di Governo sul Mes: Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, infatti, si sono mostrati divisi a Bruxelles sul Fondo salva Stati. I due partiti di maggioranza in Italia si sono spaccati sul voto sull’emendamento presentato dalla Lega e dal gruppo Identità e democrazia alla risoluzione al Parlamento Europeo sulle conclusioni del Consiglio europeo straordinario del 17-21 luglio. L’emendamento chiedeva di respingere un utilizzo del Mes finalizzato a stimolare l’economia in seguito alla crisi del Coronavirus. Il testo ha ottenuto così 560 voti contrari, tra i quali quelli degli eurodeputati del Pd, Azione, Italia Viva e Forza Italia. A favore dell’emendamento, poi bocciato, sono stati invece Lega, Fratelli d’Italia e M5s. Rimangono dunque invariate le condizioni e le possibilità per i singoli governi di accedere al Mes.

Speranza, Zingaretti e Marattin ribadiscono il loro sì al Mes

È un nuovo capitolo tutt’altro che facile per l’esecutivo quello che si apre su un tema che divide profondamente la maggioranza di Governo. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ci è tornato ai microfoni di Radio 24: “Io lavoro per portare più risorse al sistema sanitario nazionale, oggi spingo perché arrivino tutte le risorse possibili, sui soldi del Mes deciderà il Parlamento”, afferma Speranza. “Serve una cifra dai 20 miliardi in su per il sistema sanitario. Quali soldi utilizzare? A me vanno bene quelli del Mes, quelli del Recovery Fund, quelli dei titoli di Stato. L’importante è che questi soldi ci siano”, prosegue. E annuncia quindi di essere già in realtà al lavoro su un piano di utilizzo dei soldi del Fondo salva Stati: “Se poi il Parlamento deciderà di non attivare il Mes, allora quei soldi dovremo prenderli dal Recovery Fund, ma da qualche parte vanno presi”, conclude.

Sempre nel centrosinistra il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, insiste sulla linea pro-Mes: “Continuo a pensare che il Mes sia una forma di credito vantaggiosa e immediata per operare nel nostro Paese. Non vediamo motivi di rinunciarvi”. In precedenza, correggendo un lapsus (aveva detto “Mes” invece che “Mef”, ndr), Zingaretti aveva affermato: “Il Mes è quello che dobbiamo chiedere all’Europa”. Luigi Marattin, deputato di Italia viva, ha dichiarato fuori da Montecitorio: “I prestiti del Mes hanno meno condizionalità della parte prestiti del Recovery Fund. Inoltre i fondi del Mes sono disponibili subito. Non trovo un motivo per cui non dovremmo attivare il Mes”.

Crippa (M5s): “Strumento non opportuno”

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“Gli scostamenti di bilancio sono sempre stati votati dalle forze di opposizione fino ad ora. Tirarsi indietro dopo la giornata di ieri sarebbe un gesto assolutamente irresponsabile. Il Mes? Un Recovery Fund con questa entità aggiuntiva non a caso di 36 miliardi è una risposta concreta a chi parla di necessità del Mes. A nostro avviso non è uno strumento opportuno”. Questo è invece è il parere del deputato M5s Davide Crippa, mentre usciva dalla Camera dei Deputati. Insomma, tra i 5 Stelle e il resto del Governo continua il muro contro muro.

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