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“Non c’è uno scontro con Mario Draghi sul Pnrr ma bisogna fare meglio. Il Governo scrive nella Nadef che entro la fine dell’anno noi spenderemo 21 miliardi dei 29,4 che avevamo, con spirito costruttivo, dunque diciamo che dobbiamo fare meglio“. Lo ha dichiarato la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni entrando a Montecitorio, correggendo il tiro dopo sue precedenti dichiarazioni che rimarcavano una distanza netta rispetto al Governo Draghi: “Ereditiamo una situazione difficile: i ritardi del Pnrr sono evidenti e difficili da recuperare e siamo consapevoli che sarà una mancanza che non dipenderà da noi ma che a noi verrà attribuita anche da chi l’ha determinata“.
La risposta di Draghi a Meloni
Non si è fatta attendere la risposta dell’attuale presidente del Consiglio, Mario Draghi. “Non ci sono ritardi nell’attuazione del Pnrr: se ce ne fossero, la Commissione non verserebbe i soldi“, ha riferito. Replica, a cui Meloni ha risposto cercando di aggiustare la mira. Sarà “un’altra giornata di lavoro sui dossier più dedicati e per essere pronti il prima possibile, sono molto ottimista“, ha aggiunto entrando a Montecitorio.
Durante la cabina di regia nella quale ha illustrato la relazione sullo stato di attuazione del piano, Draghi ha sottolineato che nel primo semestre del 2022 “l’Italia ha raggiunto ancora una volta tutti gli obiettivi del Pnrr, come ha accertato la Commissione europea la scorsa settimana“. L’Italia potrà quindi ricevere altri 21 miliardi di euro, dopo i 45,9 ricevuti negli scorsi mesi.