La visita della Premier Giorgia Meloni in Etiopia di oggi e domani sarà la prima di un capo di governo occidentale dalla cessazione delle ostilità nella regione più settentrionale del Paese, il Tigray, e per Meloni sarà il terzo incontro con il Primo Ministro Abiy Ahmed Ali.
La visita era in preparazione da febbraio, quando la stessa premier aveva annunciato al primo ministro etiope Abiy Ahmed, a Palazzo Chigi, l’intenzione di organizzare una missione, inquadrandosi in quel Piano Mattei di sostegno allo sviluppo non predatorio ai Paesi africani, al centro della politica estera del Governo Meloni.
Il programma dell’incontro prevede un colloquio con il Presidente dell’Unione Africana Moussa Faki e, subito dopo al Palazzo Nazionale, ci sarà un faccia a faccia con il primo ministro. Infine ci sarà un colloquio bilaterale con il Presidente somalo Sheikh, prima dell’incontro trilaterale con Abiy previsto per domani.
L’incontro con il Primo ministro rappresenta un passo importante nel rafforzamento delle relazioni bilaterali tra Italia ed Etiopia, un segno concreto dei legami storici e solidi tra i due Paesi oltre a essere un’occasione per consolidare i rapporti italiani nel Corno d’Africa.
L’Italia è impegnata in Etiopia per sostenere il processo di pace e la ripresa sociale ed economica, nella consapevolezza della centralità di Addis Abeba per la stabilità regionale. Inoltre il Belpaese sostiene l’Etiopia nel programma di riforme e di trasformazione economica, mettendo a disposizione la competenza delle imprese italiane e favorendo l’impegno nei fori competenti.
Alla visita di Meloni seguirà anche quella di una missione imprenditoriale guidata da un esponente di governo, segno dell’interesse italiano a instaurare una cooperazione con i Paesi Africani su base paritaria, accompagnando i partner africani nel percorso di rafforzamento istituzionale e di crescita socio-economica, attraverso la formazione professionale e lo sviluppo del capitale umano.
I rapporti bilaterali Italia – Etiopia
I rapporti bilaterali tra Italia ed Etiopia sono considerati eccellenti e sempre più solidi, anche alla luce delle crescenti prospettive di stabilizzazione post-bellica.
La visita del Presidente del Consiglio in Etiopia è un’occasione per poter sviluppare ulteriormente le opportunità di partenariato in campo economico legate alla ricostruzione, allo sviluppo di opere pubbliche e infrastrutturali e di investimenti a livello interregionale – anche nel settore agricolo -.
A proposito di partenariato, l’interscambio ha raggiunto 276 milioni di euro (+17,7%) nel 2022 con esportazioni italiane pari a 180 milioni (+2%) e importazioni pari a 96 milioni (+65,4%).
I principali settori in cui operano le aziende italiane sono: infrastrutture e trasporti, macchinari agricoli e veicoli industriali, tessile, energetico, telecomunicazioni, agroindustria, minerario. A livello internazionale l’Italia è il 16esimo mercato di destinazione dell’export etiopico e il 15esimo fornitore del paese.
La questione migranti e la sicurezza alimentare
Inoltre il rafforzamento del dialogo e la stabilità e integrità dell’Etiopia rappresenta una priorità per l’interesse italiano, anche in chiave di contenimento dei fenomeni migratori illegali e il traffico di esseri umani.
L’Etiopia è tra i Paesi beneficiari del Decreto Flussi 2022 e rappresenta uno snodo per gli stessi che attraversano le frontiere orientali verso il Sudan fino alla Libia e all’Italia.
Il 24 maggio l’Italia co-organizzerà a New York, con le Nazioni Unite, la Conferenza Internazionale dei Donatori sulle sfide umanitarie e le emergenze nel Corno d’Africa. Un’opportunità che conferma la solida attenzione italiana verso il Sud Globale ed il continente africano.
L’Italia, viene sottolineato, rimane pronta a fare la sua parte aumentando l’impegno di cooperazione allo sviluppo per le emergenze umanitarie specificamente per Etiopia e Somalia.
La questione della sicurezza alimentare è un altro settore in cui l’Italia è fortemente impegnata e vuole dare il proprio contributo condividendo la sua profonda esperienza nel settore.