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Tanti temi, dallo stato della destra in Europa a problemi interni che stanno caratterizzando l’Italia, soprattutto sul fronte economico. Ma soprattutto una frecciata al ministro della Salute, Roberto Speranza. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa ‘In default non ci sto‘ tenutasi questa mattina a Roma.
Meloni, la frecciata al ministro Speranza
“Non so cosa intende il ministro Speranza quando dice che non bisogna soffiare sull’inquietudine della gente – ha affermato Giorgia Meloni –. Le persone sono inquiete perché dopo un anno stiamo di nuovo al punto di partenza. Nessuno dice che le misure adottate non erano giuste. E chi lo fa, come me, non è per soffiare sull’inquietudine. Se dopo un anno noi siamo ancora con un simil lockdown, qualcuno si deve assumere le responsabilità. Noi abbiamo sempre mosso critiche e poi proposte“.
La destra europea e il ruolo della Lega di Salvini
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C’è poi il tema della coesione delle diverse anime della destra nei vari Stati dell’Europa. Un tema su cui Giorgia Meloni non si è sottratta: “Come si deve organizzare la destra in Europa? I conservatori sono già ben organizzati. L’incontro di ieri di Budapest è un segnale importante per allargare una rete di persone che stanno a destra del Ppe. I Conservatori europei sono una forza che rimane aperta a chi vuole entrare e condividere le battaglie. Chi vuole difendere l’Europa ha già una casa in Europa. Noi intendiamo andare avanti lungo questa strada“.
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Ma che ruolo avranno la Lega e Matteo Salvini nella nuova organizzazione della destra europea? Anche di questo ha parlato Meloni: “Io non credo che sia all’ordine del giorno, né uno scioglimento del partito Conservatore e né una fusione. Non è uno scenario che è mai stato posto. Per la storia dei Conservatori, una decisione del genere metterebbe difficoltà a prenderla in considerazione chi ne fa parte. Un mio obiettivo di presidente dei Conservatori è quello di far crescere il partito, quindi sarei interessata a parlare di nuovi ingressi. Salvini? Se fa richiesta di entrare ne parleremo“.
Meloni, le banche e i debiti dei cittadini
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Quindi, l’attualità. “Torniamo a parlare di Banche e npl. Dal 1° gennaio del 2021 – ha ricordato Giorgia Meloni – è entrata in vigore una nuova normativa Ue in tema di regolamentazione bancaria sul default, che rischia di impattare sul nostro tessuto economico e sociale. Le Banche sono autorizzate a bloccare un conto che dovesse andare in rosso, quando ci fossero esposizione per più di 90 giorni, complessivamente superiori all’1% del totale e un’esposizione che superi la cifra ‘rilevante’ di 100 euro per i privati e di 500 euro per le pmi. In questi casi, la banca è autorizzata a dichiararti cattivo pagatore e segnalarti alla centrale acquisti“.
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“Essere segnalati alla centrale rischi – ha aggiunto Meloni – significa non poter più accedere al credito e non avere più piccoli finanziamenti, In un momento come quello in cui ci troviamo, ci si rende conto dell’impatto che potrebbe avere autorizzare le banche a dichiararti cattivo pagatore? Ci rendiamo conto dell’impatto che questo potrebbe avere sul sistema bancario? È una norma che impatta su banche, credito, imprese e cittadini e rischia di diventare una ecatombe. Dobbiamo renderci conto di quanto questa situazione può essere esplosiva“.
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“Abbiamo presentato un’interrogazione al Parlamento europeo per la sospensione dell’entrata in vigore di questa normativa e un ordine del giorno al Parlamento italiano, che è stato bocciato. Non posso che appellarmi all’ex presidente della Banca Centrale europea, Mario Draghi, e al Commissario europeo, Paolo Gentiloni“, ha concluso Meloni.