Meloni ha attaccato Vincenzo De Luca per i suoi toni e gli “impresentabili metodi democratici” e accusato il Pd di non prendere le distanze dal presidente della regione Campania. La segretaria ha risposto: “Sono scelte anti meridionaliste del governo“, “sollevare polveroni serve a spostare l’attenzione dall’assenza di politiche per il Sud”. De Luca rivolgendosi alla premier: “Meloni, non le ho mai fatto niente di male, perché evoca Schlein?“, “non si finga turbata per qualche meritata sciabolata verbale“.
Le dichiarazioni di De Luca e l’indignazione della premier
La Meloni ha affermato che sarebbe doveroso indignarsi per i toni utilizzati dal governatore. “Schlein prenda le distanze dalle violenze verbali del governatore della Campania“, ha affermato. De Luca parlando dei fondi di coesione che non arrivano e sul Meridione abbandonato a sé stesso aveva definito i politici “imbecilli, farabutti e delinquenti”.
La risposta del governatore della Campania
Vincenzo De Luca ha utilizzato i suoi canali social per condividere il suo pensiero riguardo delle esternazioni di Giorgia Meloni. “Stiamo assistendo a un paradosso insopportabile: mentre si parla di autonomia differenziata e di decentramento dei poteri, si mette poi in campo la più grande operazione di centralizzazione nelle mani del premier (Pnrr, Fondi di coesione, Zes unica, fondo di perequazione infrastrutturale, scioglimento dell’Agenzia per la Coesione), con la prospettiva di fare affondare il Paese, in una palude burocratica mai vista!“. “Intanto – ha proseguito il governatore – si informi la Meloni sui comportamenti che nei territori assumono i suoi allievi politici, fino ad azioni di vero e proprio sciacallaggio. Avrà modo di verificare quanto moderate e sobrie siano le mie conseguenti parole. Risponda nel merito, il premier, sulle politiche del governo, senza lamentarsi a vuoto. Sui fondi di coesione il Governo ha accumulato un ritardo di un anno e mezzo, bloccando opere, cantieri, e occasioni di lavoro. Noi siamo per la burocrazia zero. I ritardi clamorosi del Governo faranno aprire i primi cantieri con tre anni di ritardo. Sono bloccati gli interventi per i Campi Flegrei, le opere stradali, la programmazione culturale, il recupero di beni storico-artistici“, ha scritto.
“L’Autonomia sacralizza differenze e diseguaglianze“
Al centro dei dibattiti ci sono i fondi di coesione per il Sud e i ritardi accumulati. “Il blocco arbitrario dei fondi del programma complementare (un miliardo e 300 milioni che si aggiungono al blocco dei 6 miliardi di fondi per la coesione della Campania) rischia di mandare in dissesto oltre 200 Comuni ed enti territoriali che non hanno risorse per completare gli interventi Fesr del precedente programma – ha spiegato De Luca -. Vengono inventate procedure cervellotiche e arbitrarie per allungare i tempi di decisione. Vengono diffusi dati falsi – ha aggiunto De Luca – non aggiornati per motivare una vera e propria discriminazione politico-istituzionale“. “Un governo serio avrebbe stipulato con la Campania il primo degli accordi di coesione. Da un anno e mezzo ci viene ripetuto che il ministro Fitto è alla ricerca delle ‘coerenze’ universali fra tutti gli interventi che riguardano i territori e sui quali il ministro non ha nessuna competenza per intervenire. E questo, mentre si consuma il fallimento penoso della Zes unica per il Sud, che doveva partire a gennaio, ed è bloccata completamente con le relative misure per la erogazione del credito di imposta“.
Il governatore ha sottolineato: “Ho segnalato a Meloni il problema già da sei mesi in un rapido incontro all’aeroporto di Capodichino, ma lei, col suo allievo Fitto, può immaginare davvero di prendere per i fondelli i suoi interlocutori?“. “Meloni ha abbandonato il Sud per un baratto con la Lega in cambio del premierato. L’Autonomia sacralizza differenze e diseguaglianze“.
Schlein: “Sia lei a prendere le distanze dagli insulti dei suoi“
Intanto Schlein risponde agli attacchi e si rivolge alla premier: “Sia lei a prendere le distanze dagli insulti dei suoi“. “Cosa sta facendo il governo per il Sud? Invece di pensare ai toni, la premier si occupi del giudizio degli italiani. Fossi in Meloni sarei più preoccupata delle politiche scellerate del suo esecutivo, che vuole spaccare l’Italia con l’autonomia differenziata e regionalizzando la scuola, che ha tagliato la sanità pubblica e aumentato la precarietà“. “Dal suo capogruppo Foti che ci insulta con epiteti vari, da Delmastro e Donzelli che ci hanno addirittura accusati di stare con i mafiosi”, ha continuato.