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“Ricordiamo oggi, qui a Ravenna, una pagina di violenza, di devastazione e di morte. Nel capitolo della nostra storia che avrebbe portato alla perdita della libertà per gli italiani, con l’avvio della stagione buia della dittatura fascista. Nell’agonia dell’ordinamento monarchico-liberale“. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando da Ravenna, ospite d’onore della commemorazione del centenario dell’assalto squadrista alla sede della Federazione delle cooperative della provincia di Ravenna.
La lezione della liberazione dal fascismo
“La storia è parte di noi. Di ciascuno di noi, come persona e come comunità – ha ricordato Mattarella –. È alle fondamenta della nostra cultura, dei nostri ordinamenti. Dei valori in cui ci riconosciamo e che costituiscono l’asse portante della società contemporanea“.
“La libertà di cui godiamo, la democrazia che è stata costruita, l’uguaglianza e la giustizia che la Costituzione ci prescrive di ricercare sono tutte figlie di una storia sofferta. E di generazioni che le hanno conquistate con dolore, sacrificio, impegno, consegnandole alla nostra cura. Affinché possiamo, a nostra volta, trasmetterne il testimone“, ha aggiunto Mattarella.
Mattarella e le responsabilità degli italiani di oggi
“È una lezione, quella di allora, di coraggio e di fiducia. È la coscienza di essere parte di una storia che continua. Consapevoli anche dei momenti più oscuri e indegni vissuti, e del loro superamento. La democrazia nasce da questa diffusa coscienza della responsabilità di ciascuno, nella difesa delle comuni libertà. È stata, ed è, una conquista di popolo“, ha spiegato Mattarella. Che ai cittadini di oggi ha detto: “A noi tocca rigenerarla, ogni giorno, chiamando i più giovani ad esserne protagonisti“.
“L’attacco alla sede della Federazione delle cooperative di Ravenna intendeva colpire il cuore del movimento di riscatto popolare del territorio. La libertà dei corpi sociali di un Paese è elemento che contribuisce a sorreggere la vita democratica. Quando le formazioni intermedie vengono compresse, costrette al silenzio, è l’intera impalcatura delle libertà e dei diritti che viene compromessa“, ha concluso Mattarella.