Mattarella: “L’obiettivo non è la guerra, ma far vincere la pace”

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A Medolla, dove ha deposto una corona di fiori in ricordo delle vittime del sisma, Sergio Mattarella, il presidente della Repubblica, ha parlato della guerra in Ucraina. “L’accoglienza che è stata offerta alle famiglie, alle donne, ai ragazzi ucraini in fuga da questa guerra scellerata di aggressione sono una prova di come la solidarietà resti sempre un filo robusto che tesse le vite e le storie. Di questa accoglienza dobbiamo essere orgogliosi. Perché è una prova di umanità che fa comprendere al mondo, e anche agli aggressori, che il nostro obiettivo non è continuare la guerra. Ma sconfiggere la prepotenza di chi la muove, facendo vincere la pace e la convivenza, nella libertà e nel rispetto del diritto“.

Il decennale del terremoto: “Solidarietà cancella ferite”

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Voglio dirvi grazie per quello che avete fatto in questi anni per cancellare una ferita così grave, che rimane ancora nell’animo, nel ricordo e nelle impressioni di tutti coloro che l’hanno avvertita. Però quella ferita è cancellata da quanto avvenuto a livello di ricostruzione, solidarietà, impegno“. Lo ha dichiarato Mattarella, in un breve intervento alla stazione ‘Rulli Frulli’ di Finale Emilia. Il Presidente della Repubblica ha parlato dopo l’esibizione della banda inclusiva di ragazzi e bambini, inaugurata oggi nel decennale del terremoto dell’Emilia.

Si è posto il problema a suo tempo di cosa fare di questo spazio, e non poteva esserci soluzione migliore che affidarlo a Rulli Frulli. Dieci anni fa era un esperimento. Ora è una realtà di successo, apprezzata“. Mattarella, ha ribadito che “quello che devo dire è grazie, e il mio apprezzamento per come avete potuto reagire al terremoto e per i risultati conseguiti“.

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Mattarella: “Non si torni al punto di prima, ma dobbiamo costruire un futuro insieme”

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Mattarella ha anche parlato dell’impatto del terremoto e della pandemia e del futuro. Dal terremoto e dalla pandemia sono giunti degli ammaestramenti, delle esperienze. La forza di una comunità risiede nella partecipazione, nel rendersi conto che ciascuno di noi – nessuno escluso – ha bisogno degli altri. Nella consapevolezza che le istituzioni sono più forti se i cittadini si riconoscono in esse e vi trovano un ancoraggio sicuro, specialmente nei momenti di maggiore difficoltà. È insieme che possiamo edificare l’avvenire. Per costruire una realtà migliore, più funzionale, più giusta, non per tornare semplicemente al punto di prima“, ha concluso Mattarella.

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