“I bielorussi non hanno votato a favore di armi nucleari”, la replica di Supolka a Draghi

È ferma e immediata la replica dell’Associazione dei Bielorussi in Italia “Supolka”, che riunisce e rappresenta la comunità dei cittadini Bielorussia che risiedono in Italia, a Mario Draghi. Ma cosa è successo?

Il discorso del presidente del Consiglio in Parlamento

Nella giornata di oggi, martedì 1° marzo, il presidente del Consiglio aveva preso la parola in Parlamento per un’informativa urgente sulla guerra della Russia in Ucraina per sostenere il fatto che “il presidente Putin abbia allertato il sistema difensivo nucleare, è un gesto grave, ma dimostra che la resistenza dei cittadini ucraini e le sanzioni stanno mettendo in difficoltà la Russia”. Tuttavia, ha aggiunto Draghi, un altro segnale preoccupante proviene dai vicini cittadini bielorussi, i quali “domenica hanno votato a favore di alcune rilevanti modifiche della Costituzione ed eliminato lo status di Paese ‘denuclearizzato’. Questo potrebbe implicare la volontà di dispiegare sul proprio suolo armi nucleari provenienti da altri Paesi”. Passano pochissime ore dalle parole del capo di governo in Aula che l’Associazione dei Bielorussi in Italia “Supolka” ha voluto puntualizzare quello che è successo effettivamente nel loro Paese la scorsa settimana. Quello che segue è il post integrale su Facebook.

Il post integrale dell’Associazione dei Bielorussi in Italia contro Draghi

«“I cittadini bielorussi hanno votato per il possibile ritorno delle armi nucleari”, ha detto Mario Draghi stamani al Parlamento. Caro Mario Draghi, i cittadini bielorussi non hanno votato. Lo vuole capire che i cittadini bielorussi hanno il diritto di voto solo sulla carta? I risultati di questo referendum hanno la stessa validità che i risultati ufficiali delle elezioni presidenziali del 2020. Il popolo bielorusso non ha eletto Lukashenko allora e non ha votato per il possibile ritorno delle armi nucleari domenica scorsa. Il nostro popolo da due anni sta combattendo con la dittatura completamente solo, con la comunità e le istituzioni internazionali che si limitano ad “esprimere la preoccupazione” o “estrema preoccupazione”. Cara comunità internazionale! Lo sapete che cosa se ne fa Lukashenko della vostra preoccupazione? Domanda retorica.

“Non sapete niente di quello che sta succedendo in Bielorussia”

Ora il nostro paese è occupato dall’esercito di Putin che lo usa per far partire i missili verso l’Ucraina e per far entrare il proprio esercito sul territorio che non gli appartiene. I bielorussi sono sotto occupazione, il paese è dissanguato da quasi due anni di repressioni continue, la gente vive nell’attesa di essere arrestata. Abbiamo oltre 1.000 prigionieri politici. Da agosto 2020 le autorità bielorusse hanno condannato minimo 40mila cittadini bielorussi per i motivi politici. È come se in Italia fossero 250mila. Vi potete immaginare 250mila italiani condannati solo perché volevano esercitare il loro diritto di voto? Assurdo, direte voi.

È altrettanto assurdo dire che i cittadini bielorussi hanno votato per il possibile ritorno alle armi nucleari. Lukashenko non è la Bielorussia, i bielorussi non l’hanno eletto, non rappresenta il nostro popolo. Il popolo bielorusso non vuole questa guerra. Domenica e ieri le autorità hanno arrestato 860 persone che manifestavano in Bielorussia contro la guerra. Ma questo forse non lo sapete, perché gli unici a dirlo sono i media indipendenti bielorussi e il nostro piccolo blog».

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